Visualizzazione post con etichetta Luglio Editore. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Luglio Editore. Mostra tutti i post

lunedì 5 aprile 2021

Poesia / Percezioni: Yin Yang (da "Minimondi").


L'inchiostro esplode dentro il bianco.
Il nulla e poi il tutto.
Notte versata dentro un’alba chiara,
occhi del giorno umidi di buio.

Da: Irene Navarra, Minimondi, Luglio Editore, 2017.

Irene Navarra, Camelie in Bianco-Nero, Fotografia, 2021..

Sogno talvolta una spirale
bianco puro e blu cobalto
che travolge
e cambia il mio colore.
Mi penetra di opposti.
Crea un genoma alieno
e mi rinnova.

Da: Irene Navarra, Minimondi, Luglio Editore, 2017.

lunedì 8 febbraio 2021

Poesia / Frammento 24: Capriccio.


Nelle movenze del chiarore suona
il tamburo basco l’alba zingara
che strina sopra il sole nubi.
Nasce da un calice di seta
e balla tra le dita l’accendersi
del verde naufragato in prugna
con giravolte truffaldine di calore.
Stagliata dentro il cielo un’allusione
espansa allo svariare in gioco.

Il Frammento Capriccio è tratto da Minimondi (Poesie e Acquerelli / Collana Artemisia Eventi / Luglio Editore) di Irene Navarra e Silvia Valenti. Il libro è stato pubblicato nell'Aprile del 2017.

Irene Navarra, Alba che danza, Fotografia e grafica, 2021.

giovedì 14 maggio 2020

Poesia / Minimondi (Seasnowballs).


Palle di neve insomma. Ma marine.
Fatte di soffi e bave nitide.
Nate d’inverno nei frangenti come torri
e rotolate poi da porte spalancate alla burrasca,
onda per onda, fino alla battigia.

Da: Irene Navarra - Silvia Valenti, Minimondi, Luglio Editore, 2017.


Silvia Valenti, Seasnowballs, Acquerello, 2012.


venerdì 5 gennaio 2018

Poesia / Jolka Milič traduce in sloveno i "Minimondi" di Irene Navarra.


La grande letterata Jolka Milič ha tradotto in sloveno delle liriche del mio Minimondi (Luglio Editore) e le ha fatte pubblicare sulla prestigiosa Rivista Letteraria on-line Revija SRP 137/138. Mi riferisco in particolare all'ultima silloge del libro Il tempo. Le sue orme che raccoglie degli haiku liberi. All'occidentale. Con la punteggiatura cioè, senza l'abusato trattino e con escursioni al di là dei tre versi di 5 - 7 - 5 more e del kigo, rispettato fino a un certo punto malgrado la partitura in stagioni.
Sono felice.
E lo è anche la mia compagna d'avventure, l'artista Silvia Valenti che ha illustrato la raccolta con i suoi splendidi acquerelli.
Ecco quindi i link relativi alla Rivista e alla Sezione a me dedicata (pp. 58 - 63):
Grazie, Jolka!
A breve Revija SRP 137/138 uscirà in formato cartaceo.


E ora alcuni miei testi con le relative traduzioni:

IL TEMPO. LE SUE ORME / CHAS. NJEGOVI SLEDOVI

Autunno / Jesen

Silvia Valenti, Il tempo. Le sue orme - Autunno, Acquerello, 2014.

Tra i gelsi scherza
ancora un po’ di luce.
Sfarzosi resti.

Med murvami se poigrava
she nekaj svetlobe.
Razkoshni ostanki.

🔼🔽🔼🔽

Lungo il Calvario
cornacchie in volo e scontri.
Piume arruffate.

Vzdolzh Kalvarije
leteche vrane in ravs in kavs.
Nasrsheno perje.

🔼🔽🔼🔽

Noci ingialliti:
brilla bruma cangiante
e lenta quiete.

Porumeneli orehi:
spreminjasto zazhari gosta megla
in blaga spokojnost.

🔼🔽🔼🔽

Fari alle spalle.
Aureola improvvisa,
un lampo e via
(Santa per caso.)

Za hrbtom zharometi.
Na vsem lepem z gloriolo,
preblisk in konec.
        (Svetnica po nakljuchju.)

mercoledì 14 giugno 2017

Poesia / Minimondi.



Minomondi è un libro di Impressioni folgoranti.
Realizzato in collaborazione con l'artista Silvia Valenti,
racconta piccole Storie di dimensioni parallele in Parole e Immagini.


Immagine di copertina: Silvia Valenti, Minimondi, Acquerello, 2017.

I Minimondi esistono.
È solo questione di saperli cogliere.
Come?
Assecondandoli.
In un rituale di ascolto profondo.
Resa muta la materia e sereno lo spirito, la vista interiore può spaziare liberamente.
Allora si è pura potenza tesa a quelle dimensioni eteree in cui le Seasnowballs rotolano lievi (p. 29). E sono Palle di neve marine. Come sussurri. Soffi e bave nitide irruenti da porte spalancate a una burrasca che rassicura.
Questo perché i Minimondi esistono.
Davvero.

Irene Navarra, Preludio.



Silvia Valenti, Gioia, Acquerello, 2012.




Accarezzo con gli occhi i Minimondi di Irene.
Sgorgano le visioni.
Fluiscono.
Le mani, la carta.
Pennellate rapide d’acquerello, pochi tratti di china.
I versi si fanno colore.
Frammenti di sogno e favole belle.
Sfere d’ambra attorno a limpide illusioni.


Silvia Valenti, Preludio.

mercoledì 22 febbraio 2017

Poesia / Dentro - Lo scintillio del sole (con Carlo Michelstaedter).

Irene Navarra, Verso il San Valentin, Disegno grafico, 2014. - Nuovi Indizi -



Lo scintillio del Sole nell'angolo dell'occhio
e le mie braccia sono canne giovani
vibranti per il vento.
Stivali delle sette leghe ai piedi,
in irridente me ne faccio un baffo
del vivere consueto,
a passi da gigante oltre l’Isonzo,
sopra San Mauro perenne di campane,
nel ventre verde del San Valentin
col lupo che azzannò Carlo alla gola
accovacciato fuori dalla grotta,
purificata dal sudore della corsa,
lo zucchero dell’ultimo tramonto
caramellato sulla pelle,
rifletto.
La notte non mi attira.
Ho fiaba e vita vera accanto.
Due daímones eccentrici mi cingono le spalle,
la mia lucerna scarna d’olio
non fa danzare luci sulla volta.
Riverbera però incessanti dita flebili
su scabri anfratti e nudo pavimento.
(Far di me stessa fiamma?
Adesso mi spaventa.)

Da Irene Navarra, Dentro, Luglio Editore, 2013.


Questa lirica l'ho sentita in me, completa, mentre andavo verso il San Valentin sulle tracce di Carlo Michelstaedter, il Giovane Divino che vive in un angolo della mia anima da sempre. Porla come clausola di Dentro è stato necessario e assolutamente sentimentale. Devo aggiungere che nell'occasione dell'itinerario verso la meta a cui lui si recava per meditare e scrivere, portavo con me le sue Poesie. Il piccolo libro dalla copertina rosa leggermente ruvida al tatto (un'edizione Adelphi del 1987) aveva nel cuore un quadrifoglio a segnare la pagina del Risveglio. Un momento di grande solennità sancito dal riconoscimento del sé profondo e dal conseguente inizio del Distacco filosofico.

Carlo Michelstaedter, Autoritratto, Disegno a matita, 1907.
- Biblioteca Statale Isontina -
Risveglio

Giaccio fra l’erbe
sulla schiena del monte, e beve il sole
il mio corpo che il vento m’accarezza,
e sfiorano il mio capo i fiori e l’erbe
ch’agita il vento
e lo sciame rombante degl’insetti. 
Delle rondini il volo affaccendato
segna di curve rotte il cielo azzurro,
e trae nell’alto vasti cerchi il largo
volo de’ falchi...
Vita?! Vita?! Qui l’erbe, qui la terra,
qui il vento, qui gli uccelli, qui gl’insetti,
e pur fra questi sente vede gode,
sta sotto il vento a farsi vellicare,
sta sotto il sole a suggere il calore,
sta sotto il cielo sulla buona terra
questo ch’io chiamo io, ma ch’io non sono.
No, non son questo corpo, queste membra
prostrate qui fra l’erbe sulla terra,
piu ch’io non sia gl’insetti o l’erbe o i fiori,
o i falchi su nell’aria o il vento o il sole.
Io son solo, lontano, io son diverso 
altro sole, altro vento, e più superbo
volo per altri cieli, è la mia vita...
Ma ora qui che aspetto? e la mia vita
perché non vive, perché non avviene?
Che è questa luce, che è questo calore,
questo ronzar confuso, questa terra,
questo cielo che incombe? M’è straniero
l’aspetto d’ogni cosa, m’è nemica
questa natura! Basta! voglio uscire
da questa trama d’incubi! la vita!
la mia vita! il mio sole! 

                                   Ma pel cielo
montan le nubi su dall’orizzonte,
già lambiscono il sole, già alla terra
La tomba di Carlo Michelstaedter nel Cimitero ebraico di Valdirose.
- Fotografia di Irene Navarra, 2010 -
invidiano la luce ed il calore.
Un brivido percorre la natura,
e rigido mi corre per le membra
al soffiare del vento... Ma che faccio
schiacciato sulla terra qui fra l’erbe?
Ora mi levo, chè ora ho un fine certo,
ora ho freddo, ora ho fame, ora m’affretto,
ora so la mia vita,
chè la stessa ignoranza m’è sapere 
La natura inimica ora m’è cara
che mi darà riparo e nutrimento,
ora vado a ronzar come gl’insetti. 

              Sul San Valentin, Giugno 1910.

Da: Carlo Michelstaedter, Dialogo della salute - Poesie, Genova, A.F. Formiggini, 1912.
(Fonte: Wikisource)


domenica 11 gennaio 2015

Poesia / Percezioni - Quadri di un'esposizione (A occhi semichiusi).



Irene Navarra, Tramonti e naufragi, Fotografia, 2015.


A occhi semichiusi fisso meglio
il tattile scoccare assorto
del tramonto che si beve il cielo.

La vista mi si incurva dentro,
naufraga nella gola e ruba il cardo
verdeargento del mio cuore.

Per sezionarlo e tappezzarne
la mia stanza di inavvertibili pareti
e vaghi soffitti di cemento.

La luce segna troppo nettamente
i contorni delle cose. Divora
l’uniforme grigio e la sua pace.

(Da: Irene Navarra, Dentro, Luglio Editore, 2013.)




E ora il video di presentazione del mio Dentro.


VideoContaminazioni liberamente ispirate all’opera della pittrice Vilma Canton Lautieri.
Dal Buio dello sfondo emerge l’Oro delle immagini che scorrono o ruotano in moto discontinuo
per altalenanti apparizioni e dissolvenze. A significare l’infinita ciclicità dell’Essere/Non-Essere e
l’affacciarsi del Divino nelle vicende umane. Burattini spuntano dalle crepe della materia cromatica
mentre la voce narrante evoca il suo Vuoto particolare percorrendo le regioni astratte del pensiero.


Qui.