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mercoledì 15 giugno 2022

Poesia / Cronaca: La consegna (Immortalità in arrivo).


 L'immagine è volutamente nebulosa, simbolo perfetto della nostra dimensione in cui non c'è più niente di certo.
Si dissolve il mondo con un che di beffardo.
Il mondo. Sì.
Una girandola illusoria, subdola e capricciosa, che ci minaccia mentre detiene ogni controllo
e ci irride quanto e come vuole.
Così abbozziamo una sorta di linea di difesa in trincea spingendo lo sguardo oltre l'orlo della buca
di quel po' che serva a farci capire la labile limitatezza del nostro orizzonte terrestre.
Là fuori pesa un fumo denso.
Si è mangiato ogni dettaglio. 
ll cielo è invaso da tenui accensioni soffocate.
A noi non resta che il trascendente.
Il futuro ci coincide nel nostro stesso non essere progressivo.
E il ritmo di distruzione incalza con  la musica sincopata di Scott Joplin.
Un degno sfondo ironicamente sonoro per l'immortalità incipiente.

AMEN.

Irene Navarra, Senza orizzonte, Grafica, 14 Giugno 2022.

Aspetto la consegna di un regalo.
L’itinerario l‘ho seguito sul pc.
Partiva da un recapito straniero
scarabocchiato con la penna blu.
Blu misto grigio verde
cielo e nubi verso sera
o medio fondo
terra quasi nera
io non so capire
anche se là
 
di cielo e terra si parlava

So però sentire.

I palmi aperti verso l’alto
aspetto di essere immortale,
aspetto questo inusitato ruolo
mentre decade la mia carne,
il mio respiro
e soffiano i felini al mio passaggio
solcata dalla vita
come un treno in corsa.

Musica ragtime.

So questa musica che batte 
e mi sbeffeggia lesta 
e viene da lontano
dietro la linea delle zolle
ormai quasi dissolte
ambiguamente nebulosa.

Lei non è orizzonte.
 

lunedì 8 marzo 2021

Poesia / Diario: La mia Festa dell'insignificanza (con tre Frammenti lirico-filosofici).

Da leggersi con ironia.

Irene Navarra, Io sono ombra-luce, Disegno Grafico, 2021.

Scrivere per destino (lo penso da quando ho preso in mano una matita e ho iniziato a vergare tracce su qualsiasi superficie mi trovassi davanti), Scrivere per destino, dunque, è il tema de La mia Festa dell’Insignificanza: una rituale liturgia alla ricerca del senso della vita. Che sta – lo capisco ogni giorno di più - nel suo non-senso.
Circondata da parole, schiacciata tra narratori sulle cui pagine non oso avventurarmi temendo di scoprire l’orrore più fondo, mi abbandono a una serie di improvvisi pensieri.
E se smettessi di credere che la mia sorte sia stata incisa millenni fa in una roccia stellare dei cui segni mi sarei innamorata perdutamente?
Se abbandonassi questo mio torturante piacere che mi fa balzare dal letto in ore impensabili per meditare su trame e versi imprudenti?
Che fare, quindi, con il mestiere di scrivere che, poi, è lo stesso del vivere?
Da sempre, quando l'irresolutezza mi assilla, rifletto in Poesia.
La possibile soluzione, quindi, potrei trovarla ancora una volta affidandomi alla scrittura dei sobri versi della forma poetica del Frammento lirico? Che potrebbe essere anche quella dello pseudo Haiku o dell'Haiku filosofico all'occidentale. Il rimedio abiterebbe un Frammento lirico cioè (sì, io mi nutro di Poesia, respiro Poesia, medito in Poesia) che assuma una certa qual foggia d'Haiku, mantenendo la sua dignità ma nel rispetti della Lingua Madre Nostra. La Santa Lingua Madre Nostra con le sue magnifiche leggi armoniche, la sua punteggiatura, le sfumature minimali...,  tutte le infinite pietre preziose di un passato da rinnovellare e di un presente da celebrare, condensate magari nella cuspide elettrica di diciassette sillabe.
Folgoranti.

Come il tocco
di chi ti sfiora ardente -
Per irretirti.

Da qui. la scelta.
Per un solo momento, però.
Sono fatta così.
I tre versi mi bastano oggi perché la mente e il cuore pulsano battiti simili a fulmini che bruciano tutto attorno al loro nucleo. Tre versi-luce, quindi, deliranti magari, ma vigorosi di tempesta. Tre versi in balia di marosi travolgenti. Tre versi ripetuti tre volte in onore della mia data di nascita e del numero caro a Dante che ricorre spesso nella mia simbologia personale.
Consapevolmente altalenante scopro che cosa sia il mio essere e dove io mi trovi. Con ironia sdrammatizzo l'arrovellarmi continuo, definendomi sempre attraverso istanti di rivelazione lirica. 

Nucleo d'ombra
ma fuori sole d'oro -
Forma perfetta.

Sembro sicura. mi sento sicura.
Tuttavia, immediato prevarica il tarlo che si nutre del mio cervello e riparte la giostra dei dubbi. Mi identifico, quindi, in una condizione difettosa per cui riconosco l'unica via all'esistenza nel comporsi spesso disequilibrato di vuoti e pieni, chiari e scuri. Tanto da dire:

L''incompiutezza:
stato d'imperfezione
tra ombra e luce.

E così vado avanti.
Sfidando parole, intrecciando emozioni.
Nella mia quotidiana, incessante, amata-odiata Festa dell'Insignificanza.
Perché l'imperfezione è la forma più perfetta di vita.

Irene Navarra, La scelta, Disegno grafico, 2021.

giovedì 1 giugno 2017

Poesia / Vetro (8 e 9). Con ironia.


Nel mio libro lirico Dettagli (Edizioni della Laguna) Vetro è una silloge della Seconda Parte. Vi racconto la maledizione del vedere tutto, sentire tutto, comprendere tutto.
Ambientata in un SottoMondo marino, propone vie di salvezza al vivere feroce dei nostri tempi.
Rimedi. Ciclici come la risacca e la marea.
Creatura in metamorfosi, dunque, costretta a guardare attraverso palpebre cristalline, costruisco un universo parallelo in cui gli stati esistenziali diventano fluidi e si compenetrano in coerenza crescente. La Vita e la Morte si soffondono, così, di un Vaghissimo sentore della Luce che disarticola ogni senso comune favorendo percezioni profonde.

8

I rami di gorgonie accettano ornamenti
impercettibili: il vetro
di discrete perle per le loro chiome.

(Il corpo quasi inesistente
è evanescenza parassita
generatrice di Bellezza.)

Irene Navarra, Corallo rosso e perle, Disegno grafico, 2017.

9

E' nel relitto abitato dai paguri
l'astuccio del diadema che incorona
chi lo trova Re dell'Universo.

(Un titolo ambitissimo davvero
per una fronte vetrofluido instabile.)

Irene Navarra, Relitto, Disegno grafico, 2017.

Ironicamente accetto il mio non essere. E ricorro a Eugenio Montale per trovare conferme. Mi immergo nei suoi Ossi di seppia. Prigioniera della mente scivolo ancora una volta nell'inevitabile teoria della negazione che limita ogni lungimiranza.
Il filtro dell'ironia mi salva, però, dal naufragio.

[...]
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti.
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Fonte: Eugenio Montale, Tutte le poesie, Oscar Mondadori, 1991.

venerdì 27 maggio 2016

Haiku / Meditazione 7 (Pagine bianche).


Per conoscere il sé profondo.
Irene Navarra, Pagine bianche, Disegno grafico, 2016.

Pagine bianche.
Scavalcandole piano
mi perdo l’ego.

White pages.
Bypassing them slowly
I lose my ego.

La I iniziale del mio nome - davvero smodata -
rappresenta il voluto controcanto del contesto.
Tutto passa.
Esorcizziamo quindi ogni tristezza di vita con consapevole ironia.

lunedì 31 marzo 2014

"Dentro" / Il valore vastodevastante della convinzione.


E la luna sta a guardare.
Irene Navarra, Nuovi Indizi / Il valore vastodevastante, Disegno grafico, 2014.
Negando Socrate

Nella gara per il sapere il dubbio non c’entra.
Socrate ha illuso interminabili categorie generazionali.
Se dubitiamo allora del valore del dubbio, riusciremo a capire
che la terra è un impasto putrido /
il cielo si tiene lontano /
dio anche di più /
gli occhi all'insù cercano solo la luna.
Inarrivabile però.

La luna…, diva arrogante vestita a perle.

Nella nuova Babele ricca di frastuono le lingue, ormai eunuche,
non possono raccontare nulla /
le preghiere sono riti senza senso /
la luna è sorda né purifica con i suoi raggi.
Là ci consumiamo in noi imbrattati di sangue e fango.
Estinti in tentativi millenari di catarsi.
Per convinzione di non sapere.
Amen.

Lei pende nella notte sui pomi del giardino
delle Esperidi incoronata di brillanti cosmici.
La diaccia di metà novembre le regala un manto.
Lontanissima, innocente, chiara, luminescente.

Per leggere altre liriche del mio Dentro, segui questo link.



E ora guarda il video d'animazione che ha per argomento l'ultima lirica del post.