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sabato 27 febbraio 2016

Haiku / Oltre la strada / Beyond the highroad.


Oltre la strada,
il mare. E nella Bora
erbe fluttuanti.

Beyond the highroad,
the sea. Inconsistent blades of grass
in the bora wind.

La Laguna di Grado dalla macchina.
Irene Navarra, Grado, Fotografia, 2014.


martedì 2 febbraio 2016

Poetica 8 / Sono talvolta.


Prodigi naturali.
Silvia Valenti, Rovi, Fotografia, 2017.




Sono talvolta:
(sguardo ammaliato
dal chiaroscuro della palpebra,
fiamma che crede
il suo brillio possesso d'altri
e non si pavoneggia,
nido appartato
di piume
foglie
policrome pietruzze
e rari fiori effimeri
impastati con la terra).

Oppure qualche volta:
(come un profondo sonno
che serba solo il filo della vita).

E raramente anche:
(zoccolo scalpitante
impiastricciato di petali di rose,
naufraga nel primo alito di vento,
compagna occasionale di potenti allodole
tese al rifugio argenteo nella calante Luna).


Irene Navarra, DettagliAngeli curiosi, EdL 2005.





Qui si parla di Allodole della notte. Una metafora, naturalmente, del mio modo di sentire la Poesia e la Vita.
Poesia e Vita: un binomio duale strettamente intrecciato.


venerdì 13 novembre 2015

Poetica 6 / Quasi una biografia - Il Viaggio.


Morte e Vita.
Irene Navarra, Cimitero, Fotografia e manipolazione grafica, 2010.

Ci fu un mattino
in cui un modesto
cimitero di campagna
– alla televisione –
mi parve un canto.
Seppellivano un John e un Robert,
gli ultimi martiri – dicevano – irlandesi.
Mi parvero due soli.
Le loro bare fari.

Pochi secondi durò
l’Alterazione
che mi portava a cancellare
la vita con la scolorina
della Fine.

Il risultato inconfutabile?
Pace per me.
Ma gli altri?

Così ci fu il Ritorno.

Lanciai una passerella rattoppata
sull’orrido invitante
e poi ripresi il Viaggio.

Da Margini / Quasi una biografia, B&V Editori, 2002.

Leggi la critica a Margini.

sabato 31 ottobre 2015

Poetica 5 / Non regalatemi orchidee.


Non sono tipo da orchidee.
Non regalatemi orchidee.
Io sono un tipo da erbe di campo
lasciate vivere nel campo.
Io uccido le orchidee.
Per un’inconscia indifferenza.
Non regalatemi orchidee.

Così nella Vita e in Poesia.
Irene Navarra, Non sono tipo da orchidee, Fotografia e  Disegno grafico, 2015.
Leggi il post "Sono questo, sono quello, sono là e là".

martedì 14 luglio 2015

Poesia / Derive, Rimedi (L'iconoclasta).


Sono io, l'iconoclasta.
Da bruciare sul rogo.
Meglio così.
Mentre brucio mi rigenero.

Backstage Ballet.
Silvia Valenti, La Valse apocalittica, Fotografia, 2014 (Courtesy dell'artista).

Da giorni e giorni so soltanto
il misero perimetro del mio nodo alla gola.
Tutto si compie lì, sulla stravolta scena
del piccolo teatro in cui sfarfallano
scintille di vampe inevitabili.
Fragili attori attorno a me: la prima donna
dalle dita accese come fiaccole.

E inizia lo spettacolo.

La Valse apocalittica è gioco
vaporoso d’indocile criniera.
Fotografie, disegni, linee precise e pure,
abbozzi promettenti, saggi aforismi, vasti pensieri…
tutte le grandi carte sono vortici.
Vortici in cieli viola.

Così, all’acme della furia iconoclasta,
mentre mi librerò in stupori
di rivalsa, inalerò
la pace piatta.

(Quella della boscaglia incenerita per
il puntiglio ottuso o la pretesa stolta
di chi si è voltolato nel suo brago.)

Amen.

19 dicembre 2007 (Necessità.)


martedì 27 gennaio 2015

Irene Navarra, Derive, Decisione irrevocabile.


Guardare oltre il tramaglio
steso al sole
i cormorani alzarsi in volo. 

Guardare intensamente un punto
di quel rettangolo di rete
che conterrà fra breve
il rapido passaggio,
la macula di piume,
la scia con un profumo
che tu avverti d'alga,
salso e dell'aguglia
appena ingurgitata. 

L'attesa ha mare cielo Sole.
È bianca e blu profondo.
L'attesa è più del fatto in sé. 

E allora guarderò solo l'attesa.

Il senso dell'attesa.
Irene Navarra, Le lunghe ciglia del mio cane, Fotografia e Disegno grafico, 2014.

Guardo l'attesa allora.

Dell'alba nella notte densa, 
del primo risvegliarsi del mio cane,
dello sfiorare quelle palpebre
incolpevoli, dell'affondare
il naso nel suo pelo biondo
e del vedere nello sguardo intatto
l'espandersi gioioso della Luce
se liscio con le dita (piano)
il suo petto di Luna.

domenica 11 gennaio 2015

Poesia / Percezioni - Quadri di un'esposizione (A occhi semichiusi).



Irene Navarra, Tramonti e naufragi, Fotografia, 2015.


A occhi semichiusi fisso meglio
il tattile scoccare assorto
del tramonto che si beve il cielo.

La vista mi si incurva dentro,
naufraga nella gola e ruba il cardo
verdeargento del mio cuore.

Per sezionarlo e tappezzarne
la mia stanza di inavvertibili pareti
e vaghi soffitti di cemento.

La luce segna troppo nettamente
i contorni delle cose. Divora
l’uniforme grigio e la sua pace.

(Da: Irene Navarra, Dentro, Luglio Editore, 2013.)




E ora il video di presentazione del mio Dentro.


VideoContaminazioni liberamente ispirate all’opera della pittrice Vilma Canton Lautieri.
Dal Buio dello sfondo emerge l’Oro delle immagini che scorrono o ruotano in moto discontinuo
per altalenanti apparizioni e dissolvenze. A significare l’infinita ciclicità dell’Essere/Non-Essere e
l’affacciarsi del Divino nelle vicende umane. Burattini spuntano dalle crepe della materia cromatica
mentre la voce narrante evoca il suo Vuoto particolare percorrendo le regioni astratte del pensiero.


Qui.