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sabato 13 marzo 2021

Poesia / Frammento 29: Calvario Verde.

Meditazione cromatica.
Ore 10.30 del giorno 13 marzo 2021.


Seduta tra le erbe già rigogliose del Prato Grande nella mia campagna - accanto a me Pippo Magnifico Setter - ammiro il profilo del Calvario che si staglia all'orizzonte. Chiudo gli occhi per un attimo e lo rivede brullo e consumato dall'arroganza degli uomini, così com'era molti anni fa. Ora si adorna di un manto riccioluto che mostra una gamma di verdi sfumanti in malva scuro.
Lui è il mio Dinosauro dormiente dalla groppa cespugliosa e intricata.
Il giovane principe tramutato in favoloso animale ma pronto a svegliarsi al mio primo sorriso. Lo guardo con amore, quel suo profilo tanto morbido. Sta per scuotersi tutto in sussulti di gioia pura.
Il suo Verde è il mio Verde.
Pace profonda nel nostro respirare insieme.
Tutto ritorna.
Pippo inala immobile il sereno fluire del Mattino.
Nell'Armonia sottile del Creato, il vivere più vero.

Rinasce Verde
la cresta del Calvario -
Nessuna croce.

Irene Navarra, Calvario Verde, Acquerello grafico, 2021.

giovedì 11 marzo 2021

Poesia / Percezioni: Ho camminato dentro il Sole (parabolando con Lui).



Irene Navarra, Tramonto verde, Fotografia, 10 marzo 2021.

Ho camminato dentro il Sole.
Assimilata al Sole.
Fino a sfinirmi.
Con occhi di topazio sopra gli alberi, nei fiumi.
I miei regali? Brandelli sfolgoranti attorno ai rami, faville ogni sospiro d’acqua.
Ho reso i tetti rame intenso e pallide le pietre di calura.
Adesso devo riposare.
Acciambellata come un cane stanco so trastullarmi ancora un poco con scie dorate di capelli astrali.
I miei stessi capelli che sfuggono alla cuffia della notte.
Ritornerò potente alla ribalta dell’Aurora.
Dipingerò di croco le sue vesti porporine.
E salirò la volta rassegnata
accarezzando piano le robinie giù nel canalone
dove io dormo tra le spine.
Una corona che mi adorna.
Solo la sera.
Soavemente accetto le ferite.
Da loro sortiranno i nuovi raggi.
Sarà di velo paglierino e malva l’inizio della Luce.
Poi sorgerà la rutilante Gorgone spietata
che ottunde i sensi per l’ardore
e fiacca ogni slancio genuino.

Ora l’indaco avanza.
Nella maledizione del meriggio,
nel suo protrarsi logorato
s'inerpica una bruma dal profumo d’erba.
Un fiato finalmente verde,
un desiderio di rugiada su grovigli e fiori.
Come una predizione di quiete ormai vicina.

 

domenica 2 agosto 2020

Poesia / Percezioni: La lingua dei girasoli.


Mi è capitato davvero. Questa mattina ho sentito cantare i girasoli mentre si cullavano al soffiare del vento e seguivano il corso del Sole. Capita talvolta. In certi specialissimi momenti si può scivolare tra le maglie del tessuto connettivo naturale che si apre corrivo e ci chiama. Se non frapponiamo limiti razionali fatti di un prima e di un dopo, se non mettiamo di mezzo la maledetta voglia di capire uccidendo l'intuizione, allora sarà inevitabile diventare infinitamente piccoli ma anche straordinariamente grandi. In un'onda ritmica che ci porta tra le sfere e rivela l'inconosciuto, l'inaudito, l'invisto mai, stabili pur volando, e calmi e placidi al punto da esclamare: "O mio infinito e buon Signore!", siamo tutt'uno con l'universo. Il Sacro è in noi e attorno a noi. Basta allentare la tensione di quell'elastico caricato per il male che ci regge come insulse marionette, scrollandoci di dosso i fili conduttori di un cieco esistere, e scopriremo il vasto riverbero dell'Assoluto. Abbandonarsi, quindi, al profondo eusentimento che dilaga in questo nostro esserci, intercettarne l'energia tastandola con i polpastrelli (la coglierete, ve l'assicuro!), annichilire i pensieri interrogandoli sul luogo da cui provengono (un escamotage per evidenziarne la pochezza e far loro denunciare il Nulla d'origine), vedersi fisicamente come strumenti celesti per una nuova raccolta-dati. Ci si apriranno orizzonti inusuali e salutari. È così che sono guarita. Nel corpo fisico e in quello eterico.

Irene Navarra, Girasoli in dialogo, Fotografia e Grafica.
Capriva del Friuli, 2 agosto 2020.

Questa mattina,
al soffio fervido del vento,
schiere di girasoli estatici
si piegano con tenero lamento.
Poi, d’improvviso, in una quiete
sovrumana iniziano a danzare
seguendo un loro modulato crescere
di suoni fragili. Sereni.
Negli occhi infibulati dentro il Sole
una leggera luce d’ambra chiara. 

Mi volgo anch’io
mentre s’inerpica il fulgore
lungo le curve delle colline.
Premo sui fili d’erba come se fossero
i tasti vegetali di uno strumento sacro.
Musica infinita si fa dalle mie mani ormai sapienti.
È una preghiera.

Condiscendente vestale improvvisata
avanzo oltre una soglia incisa di segnali.
Calco col piede incerto le venature di una foglia.
Sono una foglia.
E i girasoli.
E il canto.

giovedì 20 aprile 2017

Poesia / Haiku - Di soglia in soglia.


Equilibrando
fluide tracce mutano
di soglia in soglia.

Lightly harmonizing
liquid traces change themselves – 
Threshold by threshold.

Le nostre radici si cambieranno in ali.
Irene Navarra, Mutazioni, Disegno grafico, 2017.

martedì 19 aprile 2016

Haiku / Mito (delirando sopra un geranio).


Hai foglie verdi
e fiori rosso intenso.
Sei un geranio.

Sei un geranio nella Notte.

Raggi di Luna
come opali su di noi.
Fluisce il mito.

Andiamo assieme oltre la Soglia.

Respiro calma
un alito di viola.
Nitido argento.