sabato 25 marzo 2017

Poesia / La terra, la visione - Sul limitare di mondi paralleli.


In un Non-Luogo dove tutto è possibile.
Irene Navarra, Druido / Sul limitare di mondi paralleli, Disegno grafico, 2014.
                                                                                              
                   Sul limitare di mondi paralleli
                   l’Albero-custode sosta assorto
                   nel gorgo delle sue visioni.
                   Occhiaie immense dilatano
                   la percezione di un Altrove
                   diffuso dietro il varco.
                   Sembra che il firmamento
                   sia ruzzolato nel suo petto.
                   Travolti sole e stelle, la bora
                   stride nella pancia asciutta
                   con sporte di germogli -
                   capsule-sonagliere -
                   il crepitare dei silenzi
                   su drupe d’agrifoglio
                   radenti melodie. -
                   Per rimanere là.
                                 Dove la mente
                                 alligna coi suoi semi
                   e l'anima nidifica di rovi,
                   brucia per sorbi fulvi.
                                 (Memoria millenaria trabocca dalle fibre
                                 la smania di una terra che rinasca vergine.
                                 Solo di notte. Se il Drùido danza nudo
                                 nella manna pastosa del plenilunio.)

Qui per saperne di più sul mio libro di versi La terra, la visione (Edizioni della Laguna).

martedì 21 marzo 2017

Haiku / Noterelle un po' critiche (7) - Susino sogna.


Ventuno di marzo.
Scrollando gloria pura
Susino sogna.

Gli alberi hanno sentimenti.
Irene Navarra, Susino sogna, FotoInstagram, 2016.

C'è l'abusato kigo - inevitabilmente, visto il soggetto e la stagione - reso però più vivido da due elementi poetici per nulla parte della forma classica dell'haiku: la Personificazione e l'Analogia. 
Nella sua momentanea e precoce gloria di puro colore e leggerezza Susino sogna le future opulenze dei frutti mentre si lascia andare alla soavità del vento. Il frullare di petali bianchi diventa così la voce analogica della meravigliosa creatura arborea.


lunedì 20 marzo 2017

Poesia / Stagioni - Primavera (A San Floriano del Collio lungo la Strada dei ciliegi).


Irene Navarra, Amata campagna / Bianco in fiore.
FotoInstagram, 2014.
Se cedo alla misura solitaria del meriggio
e vado e struscio il braccio su cortecce
come seta e sacco a trama grezza,
sento il bisbiglio dei ciliegi in fiore.
Un suono fresco di parole si stacca
infila e frulla nel mio cuore-gabbia.

(Ho imprigionato la bellezza.
E gli occhi lustri della Primavera.)

≈≈≈

Da tutti i germogli di ciliegio 
rubo l’anima vagabonda
del mio titano centenario
morto in giardino un anno fa. 

≈≈≈

In ogni pioggia di corolle
cerco l’intimità che mi donava
il mio ciliegio antico.
Non posso fare altro che indossarle
quando si mettono a danzare verso
il suolo spiegato a tanta gloria.

Irene Navarra, La terra, la visione, EdL 2009.


Irene Navarra, Frammenti di Primavera.
FotoInstagram, 2014.
Il rigenerarsi delle stagioni, ripetitivo eppure mai uguale, come le lacrime dei tralci di vite a primavera inoltrata, ci mostra un cammino che per la sua incredibile semplicità, stentiamo a compiere.
Ogni giorno un prodigio.
La compenetrazione tra l’uomo e la natura, narrata in quest’opera, si veste di misticismo. Ed è anche l’espressione dei pensieri più intimi. Quelli che ti salvano dal dolore quando i colpi della sorte si abbattono come scuri, quelli che ti portano tra i vasti filari della tua campagna, pronta a sorriderti con volteggi di gazze e ghiandaie, distese d’erbe selvatiche e giardini rigogliosi.
Un inno alla purezza nascosta dalla patina dell’abitudine.
Questa, in parte, la filosofia dei grandi maestri zen come Matsuo Bashō, padre della poesia haiku, che riesce a fondere il proprio limitato essere con l’infinito cosmico percependo la voce dell’acqua di uno stagno, il suo suono cupo nell’accogliere il salto di una rana: “Vecchio stagno / una rana salta / tonfo d’acqua”.

Silvia Valenti, La terra, la visione, Introduzione, EdL, 2009.

≈≈≈

Pioggia di petali su di me. Il ciliegio di casa, i suoi tesori. Gli alberi accompagnano un andare dolce. Sulle spalle ho carezze arboree che lasciano un senso di fresco mai provato. Ogni marzo preparo il mio girovagare allestendo una corte di Angeli. Pabo golden retriever fiuta tracce e profumi di presenze arcane. Emma golden retriever mi sfiora la gamba con il suo corpo immacolato. Ho pareti di cristallo attorno. Primavera ride lieta negli speziati fiori di sambuco ai bordi delle strade e nelle dense magnolie di Casa Bensa.

Irene Navarra, Piccoli Poemi in prosa alla maniera di Charles Baudelaire,
21 marzo 2014.

domenica 19 marzo 2017

Poesia / Srečko Kosovel, Cvetje na oknu (Fiori sul davanzale).


Mi rileggo questa lirica del grande poeta sloveno Srečko Kosovel mentre aspetto Primavera.
Così, sogno nella sua semplice bellezza un altro tempo, un altro luogo.


Suomi Vinzi, Miraggio, Disegno a lapis, 2002.
- Collezione Irene Navarra -




Sonce na oknu. Stene
pobeljene, bele, bele.
Okna odprta, veter diha
od polj. Na oknu
je glogova velica.
Kakor de najo nežno
zapal je sneg.
Sonce na oknu.
Okno je belo.
Čipke na glogu kot sneg.
za oknom sinje nebo.




Sole alla finestra. Pareti
intonacate, bianche, bianche.
Finestre aperte, il vento soffia
dai campi. Sul davanzale
un ramoscello di biancospino.
Sembra ricoperto
di soffice neve.
Sole alla finestra.
La finestra è bianca.
Le trine sul biancospino come neve.
Oltre la finestra il cielo turchino.



Da Kons di Srečko Kosovel.
Traduzione di Jolka Milič.
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sabato 18 marzo 2017

Poesia / Frammento 11 (Complicemente Primavera).


Realtà e Favola.
Irene Navarra, Il mandorlo di Emilia in una mattina di Quasi Primavera.
Fotografia e Grafica, 2016.























Di tocchi lievi
ha il passo Primavera-
Luce rosata.


Mandorlo aspetta.
Lo abbraccerà tra breve.
Sarà preghiera.

venerdì 17 marzo 2017