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sabato 4 marzo 2023

Haiku / Spring is coming.


Distesa a terra
fisso gli occhi azzurri
della Primavera.

Alberi ancora spogli attorno. Ma l'aria vibra di promesse.

Silvia Valenti, Spring is coming 1, Fotografia, 2016.
Silvia Valenti, Spring is coming 2, Fotografia, 2016.

Visita il blog di Silvia Valenti.

sabato 11 giugno 2022

Poesia / Frammento 37: Primavera. La fine - (Da "Minimondi", Luglio Editore - Trieste).


Primavera se ne sta andando.
Ormai persuasa e soddisfatta dei suoi colori, profumi, suoni, brillii, nubi, azzurri trasparenti, notti stellate, albe tenui come petali di rose…, si prepara a sfoggiare modi più maturi.
Si vestirà di rosso e di smeraldo, di giallo paglierino e di cobalto. La vampa dell’Estate salirà i profili avari delle colline. Senza alcun riguardo. E le sere saranno viola e calde, piene di frenesie sonore, di lucciole, di sale sapido della terra riarsa.
Di pensieri come cori antichi.

Frena il suo andare Primavera.
Slaccia la blusa.
Arresa.


Irene Navarra, Primavera. La fine, Fotografia, 11 Giugno 2022.


La lirica è tratta dal libro Minimondi (Luglio Editore), a cura mia per i testi, e dell'artista Silvia Valenti per i disegni e gli acquerelli.
Qui, Qui, Qui e Qui  trovate alcuni link che vi porteranno a scoprire le varie dimensioni poetiche e figurative della pubblicazione. Tradotta in Sloveno dalla grande Letterata Jolka Milič per la sezione dei Frammenti (Il tempo. Le sue orme), percorre sentieri di meditazione profonda con agganci al mondo degli haiku. Liberi, però. All'occidentale. Con la punteggiatura cioè, senza l'abusato trattino e con escursioni al di là dei tre versi di 5 - 7 - 5 more e del kigo, rispettato fino a un certo punto malgrado la partitura in stagioni.

mercoledì 20 aprile 2022

Poesia / Diario: La bellezza collaterale (Un salvataggio epico).



Irene Navarra, Rinascita, Fotografia, 20 Aprile 2022.


(Piccoli poemi in prosa alla maniera di Charles Baudelaire)

Un salvataggio epico: storia di una creatura portata dalla morte alla vita.

Oggi mattina, in questa primavera strana che sa più d'ombra che di luce, ho toccato con mano un Miracolo.
I fatti:
Una lumaca nell'ugello del mio annaffiatoio blu. Forse ancora in letargo di salvezza.
Stecchino sottile delicatamente manovrato attorno alla sua casa incastrata mentre lei si svegliava e capiva e sporgeva con forza la testa cornuta dall'opercolo lacerato.
Si contorceva e spingeva.
Spingeva.
Finché
la Liberazione.
Oh, sì. La Liberazione.
E il ritorno al mondo che intonava come uno strofinare armonico di sfere mai udito da orecchio umano.
Trombe di Geova e rulli di tamburi angelici di sottofondo trionfale.
Per me, madre di un prodigio.
Per lei novella di rinascita casuale.
Il capo vibrante codici segreti, il corpo ancora intriso d'iride invernale, si è lasciata scivolare morbida sul mio dito e poi sulle crete muscose del giardino, danzando balda verso il verde sorridente.

Non sono mai stata tanto colma di gaiezza.

23 aprile 2020

sabato 10 aprile 2021

venerdì 26 marzo 2021

domenica 21 marzo 2021

sabato 25 aprile 2020

Poesia / Diario: La bellezza collaterale (Il paradiso destrutturato).




Irene Navarra, Resti / Il paradiso destrutturato. Fotografia, 2020.


(Piccoli poemi in prosa alla maniera di Charles Baudelaire)

Il paradiso destrutturato

Potrebbe sembrare una discarica di oggetti ormai defunti forse ancora servibili o forse no.
Potrebbe.
E invece è il nostro paradiso destrutturato. Nostro = mio e del mio cane.
Là stiamo bene. Pablo golden retriever - sciamanico spirito-guida d’elezione - sceglie ogni giorno di portarmi tra quelle reliquie di archeologia urbana, rese monumenti del vivere dall’abbandono intenzionale.
Non morte però.
Dimenticate all’aria (carezzevole a volte, a volte ingiuriosa), parlano un linguaggio in sordina commisto di ruggine e linfa. Molto espressivo.
Che rassicura.
Un po’ per i profumi ormai privi di riferimenti umani, un po’ per l’arte degli intrecci materiali tra rifiuti e natura selvaggia, a me e Pablo sembra di essere in paradiso.
Un paradiso destrutturato naturalmente.
Fuori da ogni ordine razionale e ligio a dettati superiori in cui il Caos primordiale ha la sua da dire. Nessun suono che non sia schiocchi di merli, frusci di serpi¹ intacca la nostra pace, dilagante a poco a poco fino al cielo.
Portentosamente non più muto.

24 aprile 2020

¹ Eugenio Montale, Ossi di seppia, Meriggiare pallido e assorto, v. 4, Gobetti Editore, Torino, 1925.

lunedì 20 aprile 2020

Poesia / Diario: La bellezza collaterale (Carezze).


Irene Navarra, Primavera ride lieta, Fotografia, 2020.


(Piccoli poemi in prosa alla maniera di Charles Baudelaire)

Carezze

Pioggia di petali su di me.
Il ciliegio di casa, i suoi tesori.
Il susino dispiega la sua organza.
Gli alberi accompagnano un andare dolce. Sulle spalle ho carezze arboree che lasciano un senso di fresco mai provato.
Ogni marzo preparo il mio girovagare allestendo una corte di Angeli. Pablo golden retriever fiuta tracce e profumi di presenze arcane. Emma golden retriever mi sfiora la gamba con il suo corpo immacolato.
Ho pareti di cristallo attorno.
Primavera ride lieta negli speziati fiori di sambuco ai bordi delle strade e nelle dense magnolie di Casa Bensa.

21 marzo 2014

sabato 22 aprile 2017

Poesia / La terra, la visione - Sambuco in fiore.


Irene Navarra, Sambuco in fiore, Fotografia e Grafica, 2017.








Sta succedendo di nuovo.
Il sambuco è in fiore.
E il suo profumo dilaga.
Inebriante.


Sambuco in fiore.
Larghe scodelle colme di fragranza
esplodono corolle infinitesime
su steli stretti in mazzi
come fiotto di sorgente.
Discorrono con uve burbere
avviluppate al tronco
da gigante primitivo.

                    (Il vino della mia campagna
                    sa qualche volta di anice stellato.)



Qui per saperne di più sul mio libro.





lunedì 20 marzo 2017

Poesia / Stagioni - Primavera (A San Floriano del Collio lungo la Strada dei ciliegi).


Irene Navarra, Amata campagna / Bianco in fiore.
FotoInstagram, 2014.
Se cedo alla misura solitaria del meriggio
e vado e struscio il braccio su cortecce
come seta e sacco a trama grezza,
sento il bisbiglio dei ciliegi in fiore.
Un suono fresco di parole si stacca
infila e frulla nel mio cuore-gabbia.

(Ho imprigionato la bellezza.
E gli occhi lustri della Primavera.)

≈≈≈

Da tutti i germogli di ciliegio 
rubo l’anima vagabonda
del mio titano centenario
morto in giardino un anno fa. 

≈≈≈

In ogni pioggia di corolle
cerco l’intimità che mi donava
il mio ciliegio antico.
Non posso fare altro che indossarle
quando si mettono a danzare verso
il suolo spiegato a tanta gloria.

Irene Navarra, La terra, la visione, EdL 2009.


Irene Navarra, Frammenti di Primavera.
FotoInstagram, 2014.
Il rigenerarsi delle stagioni, ripetitivo eppure mai uguale, come le lacrime dei tralci di vite a primavera inoltrata, ci mostra un cammino che per la sua incredibile semplicità, stentiamo a compiere.
Ogni giorno un prodigio.
La compenetrazione tra l’uomo e la natura, narrata in quest’opera, si veste di misticismo. Ed è anche l’espressione dei pensieri più intimi. Quelli che ti salvano dal dolore quando i colpi della sorte si abbattono come scuri, quelli che ti portano tra i vasti filari della tua campagna, pronta a sorriderti con volteggi di gazze e ghiandaie, distese d’erbe selvatiche e giardini rigogliosi.
Un inno alla purezza nascosta dalla patina dell’abitudine.
Questa, in parte, la filosofia dei grandi maestri zen come Matsuo Bashō, padre della poesia haiku, che riesce a fondere il proprio limitato essere con l’infinito cosmico percependo la voce dell’acqua di uno stagno, il suo suono cupo nell’accogliere il salto di una rana: “Vecchio stagno / una rana salta / tonfo d’acqua”.

Silvia Valenti, La terra, la visione, Introduzione, EdL, 2009.

≈≈≈

Pioggia di petali su di me. Il ciliegio di casa, i suoi tesori. Gli alberi accompagnano un andare dolce. Sulle spalle ho carezze arboree che lasciano un senso di fresco mai provato. Ogni marzo preparo il mio girovagare allestendo una corte di Angeli. Pabo golden retriever fiuta tracce e profumi di presenze arcane. Emma golden retriever mi sfiora la gamba con il suo corpo immacolato. Ho pareti di cristallo attorno. Primavera ride lieta negli speziati fiori di sambuco ai bordi delle strade e nelle dense magnolie di Casa Bensa.

Irene Navarra, Piccoli Poemi in prosa alla maniera di Charles Baudelaire,
21 marzo 2014.

sabato 18 marzo 2017

Poesia / Frammento 11 (Complicemente Primavera).


Realtà e Favola.
Irene Navarra, Il mandorlo di Emilia in una mattina di Quasi Primavera.
Fotografia e Grafica, 2016.























Di tocchi lievi
ha il passo Primavera-
Luce rosata.


Mandorlo aspetta.
Lo abbraccerà tra breve.
Sarà preghiera.

venerdì 17 marzo 2017

venerdì 18 marzo 2016

Haiku / Fiori di rapa.


S'aprono accesi
lampi di solarità
da vivi bulbi.

Fini stupori
dona la Terra al Cielo.
Fiori di rapa.

La poesia wabi e sabi di un umile fiore.
Irene Navarra, Fiori di rapa. Instagram e Disegno grafico, 2016.