Visualizzazione post con etichetta Rinascita. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Rinascita. Mostra tutti i post

mercoledì 14 dicembre 2022

Poesia: Tanka 27: Inebetirmi di luci e di parole non fa per me (Natale 2022).

 
Dentro il Natale,
nel suo mistero - nudo
di gingilli e luci -
mi abbevero alla fonte
del perfetto Amore.
#tanka27

Irene Navarra, Solo luminescenze, Grafica 2022.

Inebetirmi di luci di Natale non mi si adatta.
Crogiolarmi in caramellosi film con ostentazioni di casette di marzapane, dolci alla cannella e biscotti allo zenzero non fa per me.
Un mese di stucchevole buonismo è quanto di più ipocrita si possa immaginare, adesso come adesso.

Io amo, però.
Al di là di ogni ragionevole dubbio di chi mi legge.
Amo il bagliore rubino del Pinot versato in un bicchiere di cristallo e alzato in controluce davanti a una finestra. Verso l'ora di pranzo, col sole che risplende fulgido. L’agrifoglio del giardino fa da sfondo consenziente e ci si ammanta. Posso stare del tempo a rimirarla, la luce del vino, unico addobbo coerente di questo lento ucciderci tra odio e crudeltà. Che di Natale - quello vero della Rinascita persuasa - ha poco o niente. La smania ossessiva del ritornare al prima di qualsiasi morbo o pandemia, al prima del maledetto 24 febbraio di strage e sangue, non ha senso.
Si può morire d'illusione.

Alzo il bicchiere, dunque.
Contemplo il suo contenuto sfavillante nel sorriso del quasi mezzogiorno, e me la godo. Con la mente, con il cuore. Mentre i sensi registrano lo spiegarsi impavido di doni naturali.
Non so davvero altro modo di salvarmi dalla socionausea montante, dalla noia del vagliare ottundimenti collettivi e fiumi tossici di gioia forzata.
Mi chiudo in casa. Mi arrocco nella mia tana confortevole e, tutt’al più, ramingo pensosa col mio Pippo Magnifico Setter Inglese per la campagna gelida di dicembre.
Noi ci guardiamo e ci si snodano dentro carole novelle.
Orme uniche nell'erba intirizzita, le nostre. Della presenza umana solo vaghi fantasmi, laceri al vento.
Le sonagliere di slitte inconsistenti scandiscono il cammino. Flebili e tenaci.
Un passo dopo l'altro andiamo fino al porpora del Tramonto sulla mia Terra ancora benedetta.

lunedì 12 dicembre 2022

Poesia / Tanka 26: Il senso del mio Natale.

 
Irene Navarra, Ninnolo infranto, Grafica 2022.
"È il mio cuore il paese più straziato", Giuseppe Ungaretti, San Martino del Carso


Questo non può essere il solito Natale.
Troppo strazio attorno a noi.
Vediamo, quindi, di riavvolgere il nastro del tempo e ritorniamo a quando tutto sembrava bello e buono - almeno nella nostra mente limitata, nel cuore che non era solo un muscolo pulsante.
Sì, ritorniamo agli anni trionfali in cui doni di arance e frutta secca, posati con cura sotto l'abero in una sciarpa fatta a mano, diventavano mondi profumati e caldi. Mentre ci si emozionava cantando "Tu scendi dalle stelle" e il Bambinello respirava davvero nella grotta di Betlemme che si faceva ancora centro della Terra.

Oh ritornare
ai voli dell'attesa
- nitidi nel pensiero -
nascendo e rinascendo
puro, povero Amore.
#tanka26

Allora: niente ninnoli, niente ori.
Non è il momento.
La sofferenza è tanta.
Voglio un Natale di raccoglimento senza religione bianca o nera.
Perché sia davvero universale.
Un filo che rattoppi, ricamando a punto croce le ferite.
Così sia.

mercoledì 20 aprile 2022

Poesia / Diario: La bellezza collaterale (Un salvataggio epico).



Irene Navarra, Rinascita, Fotografia, 20 Aprile 2022.


(Piccoli poemi in prosa alla maniera di Charles Baudelaire)

Un salvataggio epico: storia di una creatura portata dalla morte alla vita.

Oggi mattina, in questa primavera strana che sa più d'ombra che di luce, ho toccato con mano un Miracolo.
I fatti:
Una lumaca nell'ugello del mio annaffiatoio blu. Forse ancora in letargo di salvezza.
Stecchino sottile delicatamente manovrato attorno alla sua casa incastrata mentre lei si svegliava e capiva e sporgeva con forza la testa cornuta dall'opercolo lacerato.
Si contorceva e spingeva.
Spingeva.
Finché
la Liberazione.
Oh, sì. La Liberazione.
E il ritorno al mondo che intonava come uno strofinare armonico di sfere mai udito da orecchio umano.
Trombe di Geova e rulli di tamburi angelici di sottofondo trionfale.
Per me, madre di un prodigio.
Per lei novella di rinascita casuale.
Il capo vibrante codici segreti, il corpo ancora intriso d'iride invernale, si è lasciata scivolare morbida sul mio dito e poi sulle crete muscose del giardino, danzando balda verso il verde sorridente.

Non sono mai stata tanto colma di gaiezza.

23 aprile 2020

giovedì 10 febbraio 2022

Poesia / Cronaca: Intimità profonda.

 

Irene Navarra, Lo specchio dell'anima, Fotografia, 29 Marzo 2020.

Ho molti amici ultimamente.
Intimi.
Do del tu rispettoso a tutti quanti.
Non faccio differenze tra un fiore e un albero,
o tra una nuvola e la pozza in cui si specchia.
Interloquisco calma.
Le parole mi escono dall'anima in flusso d'acqua fresca.
Senza alcun suono.
E allora, mentre la solitudine dilegua,
mi appare un Tutto che non saprei ridire.
Il mio compagno d'avventure, Pippo Setter,
segue la rivelazione.
Fissa prima la pozza
poi la nuvola alzando lento il muso
e infine me. Per un momento.
Muto e respirando piano.

La nostra Voce Vera scioglie un canto
corrivo al moto delle sfere.
Così la sofferenza cola nel filtro della Terra
e noi saliamo.
Ali di velo.
Frammenti infinitesimi di cielo.

IQ48

domenica 21 marzo 2021

Poesia / Haiku: Il bacio di Kore.


Per onorare la Giornata Mondiale della Poesia.

Addio Inverno.
Kore già bacia labbra
scialbe di gelo.
 
Irene Navarra, Dagli Inferi al Mondo di Sopra / Kore rinasce, Disegno grafico, 2017.

Quando Kore ritorna al Mondo di Sopra, dove la madre Demetra l'aspetta, d'istinto bacia le labbra illividite di Inverno che, rapito dalla bellezza della fanciulla, impallidisce per il sentimento d'Amore mai provato prima. Incapace di reggerlo, lentamente si ritira portando con sé ogni inclemenza, tutto il rigore e il gelo dei suoi mesi di predominio. Così la Natura può esultare mentre la Terra si copre di fiori e frutti rigogliosi.
La scena di Kore che bacia Inverno è mia. Sin da bambina l'ho immaginata tale. La trovo molto suggestiva.


domenica 30 agosto 2020

Poesia e Musica / La guerra gentile - Onda 5: Rinascita (Ascoltando le "Leggende" di Antonín Leopold Dvořák).

 
Breve racconto lirico della lotta tra il Bene e il Male
come Nota a Margine delle Leggende op. 59 di Antonín Leopold Dvořák.

Siamo alla quinta tappa del percorso ispirato alle magnifiche musiche del compositore ceco.
Per le motivazioni di questa mia scelta poetica clicca qui e leggi.

Personaggi: Armonia, Mostro.


Irene Navarra, Rinascita, Disegno grafico, 2020.


Onda 5: Rinascita
(Da leggersi ascoltando il Decimo movimento - Andante - delle Leggende di Dvořák).

Uno rapido sussulto nella mente.
Bagliori in velature lievi.
Sento che Lui mi accetta
e si conforma.
Comunica visioni astrali.
Quelle d’Inizio.
Immagini si snodano:
la nascita in cristalli cosmici,
i voli iridescenti,
la caduta.
E poi
anelli che si legano
ad anelli sempre più radiosi.

Siamo due fiamme vive
in libero fluire.
Fremiti puri e consenzienti.
dello stesso cuore.

Qui di seguito il Decimo movimento delle Leggende del compositore ceco nell'esecuzione di Cristian Măcelaru (DR Sinfonieorchester). Ha ispirato la mia Onda 5 per il senso di pacatezza che infonde.