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lunedì 12 dicembre 2022

Poesia / Tanka 26: Il senso del mio Natale.

 
Irene Navarra, Ninnolo infranto, Grafica 2022.
"È il mio cuore il paese più straziato", Giuseppe Ungaretti, San Martino del Carso


Questo non può essere il solito Natale.
Troppo strazio attorno a noi.
Vediamo, quindi, di riavvolgere il nastro del tempo e ritorniamo a quando tutto sembrava bello e buono - almeno nella nostra mente limitata, nel cuore che non era solo un muscolo pulsante.
Sì, ritorniamo agli anni trionfali in cui doni di arance e frutta secca, posati con cura sotto l'abero in una sciarpa fatta a mano, diventavano mondi profumati e caldi. Mentre ci si emozionava cantando "Tu scendi dalle stelle" e il Bambinello respirava davvero nella grotta di Betlemme che si faceva ancora centro della Terra.

Oh ritornare
ai voli dell'attesa
- nitidi nel pensiero -
nascendo e rinascendo
puro, povero Amore.
#tanka26

Allora: niente ninnoli, niente ori.
Non è il momento.
La sofferenza è tanta.
Voglio un Natale di raccoglimento senza religione bianca o nera.
Perché sia davvero universale.
Un filo che rattoppi, ricamando a punto croce le ferite.
Così sia.

martedì 2 febbraio 2021

Critica sociale / Io sono Pippo e guardo l'orizzonte.

Qui si parla di un cane che, dopo molti anni vissuti da recluso innocente per scopi di riproduzione, ha trovato la dimensione dignitosa e colma di letizia che gli spetta di diritto.

Irene Navarra, Io sono Pippo e guardo l'orizzonte, Fotografia, 2 febbraio 2021.

Salve. Sono Pippo, il Magnifico Setter di Irene.
Lei mi dice: Sei splendido. E aggiunge che ho le orecchie più belle dell'universo. Io incomincio a crederle. In nove anni e mezzo di vita nessuno me l'aveva mai fatto notare. Lei sì. Mi ha sistemato davanti a uno specchio, me le ha pettinate con le mani alzandomele un poco e me l'ha detto.
Chiuso nella mia gabbia da riproduzione, avevo poco da imparare.
Cemento, sbarre. Sbarre e cemento.
Le carezze non sapevo che fossero.
E non pensavo proprio di avete un manto morbido come il cachemire. Me l'ha spiegato Irene, spazzolandomi, cos'è il cachemire: una lana pregiatissima che sembra seta al tatto (parole sue). Bene, mi pare una buona qualità per un vecchietto di nove anni e mezzo che ha mangiato sempre crocche. Crocche rifiutate due giorni dopo aver messo zampa nella mia nuova casa. Ero convinto che il cibo dovesse essere saporito e vario. Non avevo torto. Lei si è messa subito ai fornelli. E io sono finalmente sazio e soddisfatto.
Un passo alla volta, quindi, sto capendo che al di là dell'allevamento c'è altro: spazi aperti e tanto cielo con stormi di uccelli in volo, e tanti prati verdi. E campagna e paesaggi sempre diversi. Li vedo dalla mia cuccia sul sedile posteriore delle macchine di famiglia. Davanti agli occhi mi si è aperto un mondo in cui mi piace spingere lo sguardo.
Fin dove posso.
Da quando vivo con Irene io cammino in posti pieni di fascino per un cacciatore come me, e guardo l'orizzonte.
Proprio da lì mi è arrivata la gioia.
Il vento me lo sussurrava e io ci ho confidato con tutta la forza del mio nobile cuore di cane.
Non ho mai perso la speranza.
Adesso me la godo, finalmente, questa mia esistenza.
E scodinzolo anche mentre dormo. Lo so. Me lo racconta con un sorriso la mia Irene. Che mi canta (già, lei canta sempre) la Bellezza dell'Amore. 

P.S.: il precedente collaboratore del Blog di Irene, Pablo golden retriever, parlava con schiettezza e denunciava apertamente il maltrattamento dei suoi simili. Io pure amo la sincerità ma sono alquanto compassato di carattere. Per ciò che riguarda i rapporti, almeno. Ne ho viste troppe in questi anni! Pertanto criticherò senz'altro la meschinità di chi non ha rispetto per gli animali ma in modo meno smaccato. Mi auguro con soffice leggerezza.

Irene Navarra, Il Divino Pablo, Fotografia e Grafica, 2016.

giovedì 5 novembre 2020

Poesia / Vita da cani (pensatori) 3: I colori di Sissi.


La lirica è dedicata all'amica Franca che conosce la compassione e sa dialogare con gli animali. Vi si racconta la storia vera di una cucciola bianca come la neve che lei salvò e rese felice.

Irene Navarra, I colori dell'Amore, Fotografia, 4 novembre 2020.


I colori di Sissi
(Sissi un po’ maremmana un po’ samoiedo ha una visione del mondo molto colorata da quando la sua amica umana l’ha salvata da morte sicura.)

Le mani che mi tolsero le pulci
scavando senza ripugnanza
persino nella pelle,
erano azzurre.
Erano mani-cielo marzolino
profumato di mandorlo e di melo.

Frusciarono poi verdi sul mio pelo
mentre mi ripulivano sottili per farmi
nube soffice dipinta nel suo chiaro mondo.
Percorsero leggere il mio pancino,
la gola, il dorso, le zampette,
le orecchie dai bordi rosi a morsi,
tutto il mio corpo quasi divorato.
Simili a fili d’erba-carezza. Rugiadosa.
 
L’amore quindi non è rosso.
L’amore è azzurro e verde.

Così le mani fresche di una salvatrice.
Così le mani sue che risucchiarono
gentili da un pozzo senza fondo
la mia piccola vita
negata già in partenza.
 

lunedì 13 novembre 2017

Poesia / Vita da cani (pensatori) 1: Emma.


Irene Navarra, Pablo cane filosofo, FotoInstagram,  2016.

Sono Pablo, il Golden Retriever di Irene capelli d'argento, fondatrice di questo blog con cui collaboro anch'io ufficialmente da oggi 13 novembre 2017. L'incarico me l'ha dato Lei, la mia compagna umana, che mi ha salvato da un'orribile stato di denutrizione e malattia. Diventato sette anni fa il suo Amore Grande, ora mi incita a suggerire qualche lettura lirica per voce di cane. La prima ve la dedica Emma Golden Retriever che non c'è più dal 5 maggio 2009. Emma è quella meravigliosa cagnona che aveva scritto con Irene il libro La terra, la visione (Gorizia e dintorni tra realtà e sogno).

Le stelle nel giardino

(Emma Golden Retriever si gode beata la sera estiva, giocando in giardino con le stelle; Irene – la sua compagna umana – sfaccenda serena in cucina sotto il suo sguardo amorevole)

Estate piena.
Inizio della sera.
È appena finito un temporale.
Le stelle sono scese giù dal cielo
per giocare a rimpiattino.
Sorridono gentili e poi dileguano
di pozza in pozza.
Sorrido anch’io:
a loro, ai ghiri sul ciliegio centenario,
al merlo fracassone che mi beve
nella ciotola, alla mia compagna
- quella umana intendo - che
rassetta serena la cucina.

Lei che mi fa dormire tra le braccia.
Lei che mi snoda i ricci delle orecchie
e mi massaggia lieve il sottogola.
Lei che mi bacia sul tartufo nero.
Lei che corre con me dietro alle lepri.
Lei che mi consola se sto male.
Lei che mi chiama Amore mio Petto-di-Luna.

Io qualche volta non mi accorgo
che il suo naso è chiaro,
il corpo senza vello,
che ha le mani e i piedi
e non le zampe.
La credo come me.

Per questo la ringrazio.
Ogni momento della mia giornata
ha un palpito di luce
regalato a lei.

E adesso l'ultima foto di Emma con Irene. Correva l'anno 2009. Si era in aprile. Il 4 per la precisione.

Valentina Brunello, Emma e Irene a San Mauro, Fotografia, 2009.

domenica 5 novembre 2017

Poesia / Pensieri azzurri.


Pensieri azzurri tra le menti pure.
Cane e bambino: due mondi tersi
nella stessa sfera chiara.

Là scorre la Grazia.
Come seta dentro i sensi
che si fanno lievi.

Nell'immagine: Maia e  Maverick, Fotografia di Silvia Patusso (sua courtesy).

Quando l'amica Angelita Forin mi ha inviato questa fotografia, il mio cuore si è messo a fare le capriole dalla gioia. Ma guardatele, amici, queste due creature! Guardatele e godetevi l'espressione nitida dei loro occhi ancora aperti alla dimensione speciale che ci apparteneva alla nascita.
Il suggerimento dell'immagine è chiaro: regrediamo nell'infanzia cercando le emozioni più semplici. Per recuperare la nostra primigenia integrità e credere ancora in castelli e fate, draghi e mutanti principi-ranocchi. Quei miti ingenui dell'inizio, insomma, persi poi lungo strade affollate di niente.
Ricordiamo, dunque. i cani sanno restare magici per tutta la vita. I bambini potremo rovinarli solo noi, con le povere sovrastrutture dell'esistere quotidiano.
Non Maverick però. Lui crescerà sano e integro. Con una balia come Maia, sarebbe impossibile il contrario.
Affidiamoci ai cani, dunque.

martedì 26 settembre 2017

Arte e Poesia / Regalo di compleanno (Zampa di Cane).


Silvia Valenti, Zampa di Pablo Golden Retriever, FotoInstagram, 2017.
- Courtesy Irene Navarra -



Il regalo più bello che io abbia mai ricevuto per il mio compleanno me l'ha dedicato l'artista orafa Silvia Valenti. È l'impronta preziosissima del mio Golden Retriever Pablo. Costituita da una piastrina d'argento 925 fusa in osso di seppia e traforata a mano, si fa delizioso pendente e metafora del mio credo animalista.
La porterò sempre con Cuore di Cane.
Un gioiello perfetto, quindi, per chi ha amore per il Creato.
Un amuleto di esorcismo, anche, contro tutto ciò che corrompe la Natura.
Perché:

Prima furono gli animali. 
Nacquero dunque i cani
che zampettarono felici
lasciando tracce di velluto.
La Terra compiaciuta rese grazie
con la letizia di un cuscino d’erba
su cui giacere come Dio
dopo la Creazione.

giovedì 1 giugno 2017

Poesia / Vetro (12). Con Giacomo Leopardi.


Siamo agli ultimi versi della silloge Vetro del mio Dettagli (Edizioni della Laguna). La maledizione del vedere tutto, sentire tutto, comprendere tutto è ormai insopportabile. Non esistono vie di salvezza al vivere feroce dei nostri tempi. I Rimedi sono solo escamotage effimeri.
L'universo parallelo costruito di metamorfosi progressive va perdendo ogni Vaghissimo sentore della Luce (in Vetro 7). Ogni possibile sopravvivenza in stati alieni cade miseramente.

Irene Navarra, De profundis, Disegno grafico, 2017.

Ho creduto di vedere Santuari svettanti dall'Oceano.
Sì, l'ho creduto.

Irene Navarra, Dal fondo dell'Oceano / Santuari, Disegno grafico, 2017.

12

Un passo di esercito incalzante
invade qualche volta
la pace solenne dell'Oceano.

(Luci abbaglianti infinitesime immediate.
Luci infinite come spilli perforanti
al punto da lasciare il Vuoto
nel cristallino della Fluidità.
S'infrangono di colpo
tutti i veli.
Si staccano gli specchi
dalle vette a picco.
Specchi spezzati nel grigio-blu
del vasto corpo irrigidito.
Il mare è squalo livido. 
Per settemila anni d'incantesimo.)


Allora, quando l'illusione manca e il Vero accampa i suoi vessilli, non mi resta altro che salmodiare sottovoce la sofferta resa di Giacomo Leopardi alla logica della mente. In A se stesso il conflitto cuore-ragione ha un epilogo fatale: chi sa guardare con trasparenza attorno a se intuisce spento persino il desiderio dei "cari inganni". Il male è nell'ordine della Natura. E non vi può essere alcun riparo ultra terram nell'amore per Dio.
Con lucido disincanto so oramai che le uniche certezze al nostro vivere fragile sono la morte e l'infinita vanità del tutto.

Or poserai per sempre,
stanco mio cor. Perì l’inganno estremo,
ch’eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
in noi di cari inganni,

non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
palpitasti. Non val cosa nessuna
i moti tuoi, né di sospiri è degna
la terra. Amaro e noia
la vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.
T’acqueta omai. Dispera
l’ultima volta. Al gener nostro il fato
non donò che il morire. Omai disprezza
te, la natura, il brutto
poter che, ascoso, a comun danno impera,
e l’infinita vanità del tutto.



Giacomo Leopardi, A se stesso, in  Canti - Donati / XXVIII, 1917. Fonte: Wikipedia.

venerdì 10 giugno 2016

Haiku / Meditazione 9 (Corvo rosso).


È un Corvo rosso
l’anima in volo alto levato.
Respira Amore.

Irene Navarra, Corvo rosso, Disegno grafico, 2016.

Il volo del Corvo rosso è "alto levato" come quello del falco di Eugenio Montale
in Spesso il male di vivere ho incontrato (da Ossi di seppia, 1925).
L'anima-Corvo rosso, spiccando un salto cosmico verso le profondità del Cielo,
racconta la sua divina indifferenza al Male del mondo.
Lei è, dunque, Fuoco prodigioso di Eterno Amore.


venerdì 12 febbraio 2016

Haiku / Madre / Mother.


Tu mi guardavi -
E il mondo sorrideva
amata madre


Vida (dall'archivio di famiglia).


You looked at me -
And the entire world beamed,
beloved mother