In queste liriche ci sono tre mondi: quello di Emma Golden Retriever che non c'è più, quello di Pablo Golden Retriever che ora mi scorta complice nelle avventure quotidiane lungo magnifici sentieri di campagna, e il mio.
Ogni piccola scoperta, un evento magico.
Ogni passo tra i folti ciuffi d'erba dei vasti incolti che percorro di giorno in giorno, un respiro profondo di appagamento e gratitudine per quanto mi è concesso. Condividere, poi, con un amico a quattro zampe tanta beatitudine significa cogliere meglio le sinestesie del Creato.
Qui se vuoi saperne di più su
La terra, la visione (Gorizia e dintorni tra realtà e sogno) le cui immagini sono costituite dalle opere ad acquerello e olio del pittore
Roberto Faganel.
Le magistrali traduzioni sono di Jolka Milič (
Grande ufficiale dell'Ordine della Stella della solidarietà italiana concessa dal Presidente della repubblica Ciampi nel 2005)
e di Gloria Angeli dell'Università di Udine.
L'Introduzione è stata curata da Silvia Valenti, critico d'arte e orafa. Qui il suo sito e Qui la sua Presentazione del libro.
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Roberto Faganel, Le nostre radici, Acrilico su tavola, 1984. |
Le nostre radici 1
Cerchi di
tini rossocrosta di antiruggine.
(Sarebbe bello accoccolarmi
nella loro curva
e prendere a ruotare come un Momix
di qualche magra fiera paesana.)
Calcina, verderame: fondali e paradisi
a doghe in sfascio. Relitti di un’Arca
singolare che navigò l’Apocalisse
per poi schiantarsi qui.
In questo fiume che conosce
nome a nome i morti
curandone
impossibili apparenze.
(Bisaccia sulla spalla
e nelle tasche semi di radicchio
più cari dei coralli di rosario.
Contati. Soppesati.
Avvolti in fazzoletti.
Quasi creature da ninnare
in ceste con decori di robinia.)
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Roberto Faganel, Le nostre radici - Frammenti, Acrilico su tavola, 1984. |
Naše korenine 1
Obroči čebrov, skorjasto rdeči od premaza proti rjavenju.
(Kako
lepo bi bilo, ko bi se čepe v njihovi
krivulji
začela vrteti kot eden od Momixov
na
kakšnem bolj revnem vaškem sejmu.)
Gašeno apno, zeleni volk: ozadja in nebesa
iz razsutih dog. Razbitine prav
posebne
barke, ki je preplula apokalipso,
da se je potem tule razbila.
V tej reki, ki pozna
vse mrliče poimensko
in goji nemogoče
zunanje videze.
(Z
bisago na rami
in s
semeni radiča v žepih,
ljubših
od korald rožnega venca.
Preštetih.
Potežkanih.
Zavitih
v robcih.
Skoraj
bitja za ujčkanje
v košarah z okraski iz robinije.)
(Traduzione in lingua slovena di Jolka Milič.)
Lis nestris lidrîs 1
Cerclis di brentiei ros croste di antirusin.
(Al
sarès biel scrufuiâmi te lôr curve
e cjapâ
a rodolâ come un Momix
di cualchi
sagre magre di paîs.)
Cjalcine, verderam: fondâi e paradîs
a dovis in ruvine. Relits di un’Arcje
singolâr che e navigà l’apocalìs
par dopo vignî a sbati culì.
In chest flum che al cognòs
non par non i muarts
curantint
aparencis impussibilis.
(Carnîr
su pe spale
e tes
sachetis samencis di lidric
plui
cjaris dai corai di rosari.
Contâts. Stazâts.
Invuluçâts in façolets.
Cuasi
creaturis di drindulâ
in cos
cun decorazions di robinie.)
(Traduzione in lingua friulana di Gloria Angeli.)