Figlia d'Inverno
la solitaria Foglia
sullo stivale ∼
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Irene Navarra, Foglia d'Arte, Fotografia e Grafica, 21 Febbraio, 2021. |
Il Frammento è nato dalla foto del post. L'ho scattata nel Parco del Castello di Spessa a Capriva del Friuli, sotto un'immensa quercia che domina solenne la piana circostante.
Dal Frammento, poi, si è snodata, quasi per autogenesi, la piccola storia minimale che vi racconto.
Io la custodivo con circospezione e camminavo piano per non perderla.
Lui cercava di rubarla.
Forse giocoso, forse geloso.
Alla fine siamo arrivati a casa in tre: Lui, la Foglia e la sottoscritta.
Ora Lei, sottratta definitivamente ai denti di Pippo Magnifico Setter dispettoso, sta tra le pagine dei Selected Poems di Emily Dickinson (Bloomsbury Publishing LTD, 1992) e dialoga con la lirica There is a solitude of space scritta nel 1914 (pag. 125). Si è compiuto, dunque, il suo destino: farsi anima al cospetto di se stessa. Persa la freschezza turgida della linfa viva, la creatura vegetale ha conquistato una sorta di pura essenzialità protetta dalla grande Poesia. Nucleo finale del suo Essere stata ed Essere ancora.
Speriamo possa diventare immortale.
Qui di seguito il testo della lirica citata, che è la 1695 nella numerazione Johnson del Corpus poetico di Emily Dickinson, 1696 nell'Edizione Franklin.
There is a solitude of space
A solitude of sea
A solitude of death, but these
Society shall be
Compared with that profounder site
That polar privacy
A soul admitted to itself –
Esiste una solitudine di spazio
una di mare
una di morte, ma queste
saranno gremite di presenze
se confrontate con quel luogo più profondo
che è l'intimità polare
di un'anima al suo stesso cospetto -
(Traduzione con libero adattamento di Irene Navarra.)
Nell'Edizione Franklin si trova anche il verso Finite Infinity. aggiunto alla fine. Johnson annota: "Non si conosce nessun autografo di questa poesia, qui riprodotta da due fonti: i primi sette versi seguono la trascrizione di Sue, che non copiò il verso finale. L'ultimo verso è tratto dal testo pubblicato." [The Single Hound, a cura di Martha Dickinson Bianchi e Alfred Leete Hampson, Little Brown, Boston, 1914]. Franklin trascrive la poesia seguendo la copia di Susan e considera il verso finale una probabile aggiunta editoriale.
Si può ipotizzare che nell'edizione del 1914 la figlia di Susan abbia potuto servirsi di un'altra copia, autografa o meno, ora perduta, ma la mancanza dell'originale dickinsoniano lascia la questione irrisolta.