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lunedì 21 settembre 2020

Haiku / Anima Blu.


Per ritrovarmi
nel fiato della sera
basta un momento.


Irene Navarra, La mia sera, Fotografia e grafica, 2015.

Poi filtro nel Blu.
Mi cambio in ombra. Astratta
da ogni storia.

Irene Navarra, BluAstrazione, Fotografia e grafica, 2015. 

sabato 12 settembre 2020

Haiku / "Ragnatela" e "Lungo i binari in un giorno di dolore".


Irene Navarra, Ragnatela, FotoInstagram, 5 febbraio 2016.

Ragnatela

Anima tersa
in corpo vegetale.
Di vetro e luce.

A proposito del mio modo di fare haiku: sono anche una poetessa gendai
(un po' alla maniera di Kerouac).
Riporto alcuni significativi concetti da un articolo di Luca Cenisi (da I gendai haiku: un primo approccio teorico, in CINQUESETTECINQUE - Blog italiano per lo studio della poesia giapponese).
.

«Prendendo in prestito le parole del poeta austriaco Dietmar Tauchner (Lo haikai vive di novità. Breve introduzione ai gendai haiku, 2015), possiamo dunque affermare che lo haiku moderno (gendai) “riguarda ogni aspetto della vita umana, incluse le esperienze della guerra, le conseguenze dei conflitti nucleari, e via dicendo”.
Da un punto di vista compositivo, il poeta gendai non segue regole prestabilite. Il modello 5-7-5 viene, infatti, spesso sostituito da uno schema più “aperto” (jiyuritsu 自由律 o “forma libera”), mentre lo stacco (kire 切れ), pur continuando a trovare largo impiego, può non di rado perdere la propria referenzialità nell’economia complessiva dello scritto.
Per contro, conquistano maggior spazio figure retoriche come la metafora e l’analogia, in grado di veicolare esperienze e significati al di là del puro dato letterale; il linguaggio si arricchisce del valore del simbolo, seguendo uno sviluppo meno diretto e immediato e maggiormente prospettico, esaltando la semantica delle parole mediante processi di associazione o contrasto più raramente riscontrabili negli haiku tradizionali.
A giocare un ruolo determinante, nella stesura di un buon gendai haiku, rimane la profonda consapevolezza del momento storico-sociale in cui vivono l’autore e il lettore, il desiderio di vivere pienamente il presente percependo quel soffio vitale che anima ogni cosa, anche quegli oggetti o avvenimenti che ne risultano apparentemente privi.»
Quindi:

Lungo i binari in un giorno di dolore (Identificazione).

Cuore di ragnatela dentro il petto
trafitto dal Distacco acerbo.
Di vetro sì. Ma senza luce.

All'improvviso lo sfolgorio di un treno.
Il suo rapido argento
e il ritmo di metallo nel silenzio.

martedì 4 agosto 2020

Poesia / Frammento 19 (Un elfo, un ponte Liberty).


In una conchiglia di pensiero si muove la figurina che è fulcro di questa foto di Silvia Valenti. Il piccolo elfo assorto dalle vesti arancio sembra camminare in un mondo tutto suo verso una meta sicura. Ha percorso la campata curva del ponte e sta per immettersi nel verde da cui emerge la sobria struttura Liberty. Tra un attimo, come per prodigio, oltrepassato il prato luminoso che gli si apre davanti, varcato l'ultimo orizzonte di una serra a brevi arcate, sparirà tra foglie e fiori. Lasciando di sé una porporina labile fatta di sogni in cui si muovono draghi e principesse. Questo lo so per certo perché Lui è Riccardo, il mio amato nipote dalla fantasia tanto vasta da sconfinare in mondi dove il Bene e il Male non confliggono: sono aspetti equivalenti di una stessa illusione. Cristallo che talvolta s’incupisce per ritornare poi a risplendere, appena lo sfiora un raggio di Sole.

Silvia Valenti, Walking around, FotoInstagram, 3 agosto 2013.

Come bloccare un elfo dalle vesti arancio che avanza totalmente immerso nella sua particolare dimensione?
Come fermarlo in un attimo che sappia anche di umano sentire?
Quali lacci imperscrutabili usare?
Un Frammento poetico (o Haiku occidentale) ha questo potere.
Fissa il tempo in un presente eterno.
Così.
Con semplicità.

A passi lievi
oltre il ponte ricurvo - 
Riccardo sogna.

venerdì 26 luglio 2019

Poesia / Frammento 13 (La mia Giverny).


Respiro Verde.
L’anima stilla nuance
frusciando assenso.

Irene Navarra, La mia Giverny, Fotografia e Grafica, 2016,

Nel mio regno quotidiano di erbe e fiori sono libera e serena.
Accanto a me Pablo golden retriever.
E il ricordo di Emma golden retriever.
Non mi serve altro.

venerdì 5 gennaio 2018

Poesia / Jolka Milič traduce in sloveno i "Minimondi" di Irene Navarra.


La grande letterata Jolka Milič ha tradotto in sloveno delle liriche del mio Minimondi (Luglio Editore) e le ha fatte pubblicare sulla prestigiosa Rivista Letteraria on-line Revija SRP 137/138. Mi riferisco in particolare all'ultima silloge del libro Il tempo. Le sue orme che raccoglie degli haiku liberi. All'occidentale. Con la punteggiatura cioè, senza l'abusato trattino e con escursioni al di là dei tre versi di 5 - 7 - 5 more e del kigo, rispettato fino a un certo punto malgrado la partitura in stagioni.
Sono felice.
E lo è anche la mia compagna d'avventure, l'artista Silvia Valenti che ha illustrato la raccolta con i suoi splendidi acquerelli.
Ecco quindi i link relativi alla Rivista e alla Sezione a me dedicata (pp. 58 - 63):
Grazie, Jolka!
A breve Revija SRP 137/138 uscirà in formato cartaceo.


E ora alcuni miei testi con le relative traduzioni:

IL TEMPO. LE SUE ORME / CHAS. NJEGOVI SLEDOVI

Autunno / Jesen

Silvia Valenti, Il tempo. Le sue orme - Autunno, Acquerello, 2014.

Tra i gelsi scherza
ancora un po’ di luce.
Sfarzosi resti.

Med murvami se poigrava
she nekaj svetlobe.
Razkoshni ostanki.

🔼🔽🔼🔽

Lungo il Calvario
cornacchie in volo e scontri.
Piume arruffate.

Vzdolzh Kalvarije
leteche vrane in ravs in kavs.
Nasrsheno perje.

🔼🔽🔼🔽

Noci ingialliti:
brilla bruma cangiante
e lenta quiete.

Porumeneli orehi:
spreminjasto zazhari gosta megla
in blaga spokojnost.

🔼🔽🔼🔽

Fari alle spalle.
Aureola improvvisa,
un lampo e via
(Santa per caso.)

Za hrbtom zharometi.
Na vsem lepem z gloriolo,
preblisk in konec.
        (Svetnica po nakljuchju.)

lunedì 5 giugno 2017

Poesia / Frammento 12: È morto un Dio (con Jim Morrison).


Questo magnifico ciliegio, che aveva volto e corpo e buona voce, non c'è più. Mani impietosamente sacrileghe lo hanno tagliato per creare uno squallido sterrato in cui posteggiare automobili.
La lamiera invade il verde, svilendo i suoi tesori.
Lui, il mio Albero-custode, mi collegava a un'anima universale dalle mille sfumature e dai prodigiosi suoni. Così adesso:

Dal tronco cavo
si sfilano brusii.
Come preghiere.

Irene Navarra, L'Albero-custode, Fotografia e Grafica, 2012.

Preghiere che perforano il mio Vuoto.
Vorrei piangere.
E non vedo il giorno avvenire come una pagina bianca tutta da scrivere.
Sono una folle che proclama la morte di un Dio senza gaie letizie profetiche di destini, non più liberi ormai perché privi di creature spirituali.
Friedrich Nietzsche non mi affascina più.
Così recupero (dalla memoria e da un vecchio quadernino di appunti) il Jim Morrison di Completamente immacolati. Con sconsolata ironia, sussurro sommessa le sue parole:

[...]
Lascia che ti parli delle angosce e della perdita di Dio
Delirando, delirando nella notte senza speranza
Qui fuori nel perimetro non ci sono stelle

Qui fuori siamo completamente
Immacolati

martedì 21 marzo 2017

Haiku / Noterelle un po' critiche (7) - Susino sogna.


Ventuno di marzo.
Scrollando gloria pura
Susino sogna.

Gli alberi hanno sentimenti.
Irene Navarra, Susino sogna, FotoInstagram, 2016.

C'è l'abusato kigo - inevitabilmente, visto il soggetto e la stagione - reso però più vivido da due elementi poetici per nulla parte della forma classica dell'haiku: la Personificazione e l'Analogia. 
Nella sua momentanea e precoce gloria di puro colore e leggerezza Susino sogna le future opulenze dei frutti mentre si lascia andare alla soavità del vento. Il frullare di petali bianchi diventa così la voce analogica della meravigliosa creatura arborea.


sabato 18 marzo 2017

Poesia / Frammento 11 (Complicemente Primavera).


Realtà e Favola.
Irene Navarra, Il mandorlo di Emilia in una mattina di Quasi Primavera.
Fotografia e Grafica, 2016.























Di tocchi lievi
ha il passo Primavera-
Luce rosata.


Mandorlo aspetta.
Lo abbraccerà tra breve.
Sarà preghiera.

venerdì 17 marzo 2017

Poesia / Frammento 10 (Magnolia).


Sboccia un Sorriso/
Arcano di magnolia.
Si tace il sole.

(Nella sua coppa rosa bevendo.)

Irene Navarra, Magnolia, Fotografia e Grafica, 2013.

Haiku / Noterelle un po' critiche (5). Parola di IQ48.


Rosso e violetto
nel campo estivo-mare
di erbe e spighe.

La mia poetica del Frammento.
Irene Navarra, Non-Haiku-Front / Cuspidi elettriche, Disegno grafico, 2016.


Studiando i grandi maestri (Andrea Zanzotto).

"Gli haiku saettano come smussate freccioline che ci vengono da un mondo simile a quello di Alice, ma dotato di una sottile, intricata coerenza che non è soltanto il rovescio dello specchio delle nostre coerenze. Sono spiragli da cui filtra qualcosa di accecante e insieme di carezzevole, sono cuspidi elastiche di qualcosa che deve restare sommerso, per noi (e forse per tutti), ma che pure sentiamo necessariamente nostro."
Da Cento haiku, Guanda, 1987.

Sono d'accordo. Tutto ciò va bene come analisi del mondo-haiku giapponese. Io però voglio scrivere in modo scisso e intenso. Cerco una dimensione decontestualizzata. Uso (e non uso) i punti, le virgole, le analogie, le metamorfiche sentenze. Ho noia delle stanche evoluzioni strascicate per diciassette more. Se c'è il trattino non sempre è un kireji e non fa saltare nulla. Anzi talvolta accorda. Uso anche lo slash. A dire il vero anche l'hack and slash come sistema.
Unisco Disunisco Strappo Ironizzo Accendo Smorzo.
Formulo essenze visionarie.
Voglio che i miei frammenti siano cuspidi elettriche nate dall’indistinto per miracoli fulminei. Nessun elastico a trascinarmi indietro.
Parola di IQ48.

E ora il video. In italiano e in inglese.




giovedì 9 marzo 2017

mercoledì 8 marzo 2017

giovedì 2 marzo 2017

Haiku / Noterelle un po' critiche (4). Con Tomas Tranströmer.


Il mare è un muro.
Sento i gabbiani gridare –
Accennano un saluto.

Da Il grande mistero di Tomas Tranströmer.
Traduzione di Maria Cristina Lombardi.

Il racconto del mare.
Silvia Valenti, Il grande mistero, Fotografia, 2014.
- Courtesy dell'artista -

L’haiku è Poesia, se ha un’anima. E ha un’anima, se interpreta il mondo, naturale o meno, irradiandolo della sua stessa luce. L’autore, al centro di questo miracolo, respira nel soffio vitale di quanto scrive. Ritorniamo, quindi, al concetto di anima come motore unico e originale di esistenza. L’autore vero non imita mai, né si adegua a formule trite e schemi avulsi dalla sua autentica dimensione – geografica, sociale, culturale, linguistica che sia –. Ovvero: la sensibilità di un Occidentale diverge per forza di cose da quella di un Orientale. Con buona pace di quanti scimmiottano il kigo, i caratteri wabi e sabi, l’assenza di punteggiatura..., sentendoli elementi del tutto necessari a rendere idoneo un haiku. Aspetti invece, questi, inadatti a darci la Poesia. La Poesia che si rivela nel rapporto tra parola e silenzio, forte di un’energia evocativa tale da rendere visione concreta l’astratto. Così, senza parere. Con pochi tocchi intuitivi fondi fino alle radici dell’Essere.

domenica 8 gennaio 2017

Non-Haiku / Meditazione 12 (Dal carcere del corpo).


Ho imparato:
somatizzando abbagli
vivo a metà.

Incarcerata
allora dentro il corpo
mi fingo vento.

Così sfilaccio
nubi e incalzo stelle.
Libera/mente.

Reinventandosi.
Irene Navarra, E poi il vento, Disegno grafico, 2013.

venerdì 16 dicembre 2016

Non-Haiku / Vivendo.


⻘  Vengono / Vanno
Momenti Chiari / Scuri
Vaghi per Fato ⻘

Vivendo.
Irene Navarra, Vortici, Disegno grafico, 2016.

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