lunedì 13 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Nené Bambina-Anima.

 
Mio padre mi chiamava Nené.
A me piaceva quel diminutivo affettuoso.
Al solo sentirlo mi si scioglieva un che di dolce dentro,
e stavo bene.
Allora brillavano i giorni del miele che Nené, Bambina-Anima limpida,
viveva inconsapevolmente
Sul viso una perenne espressione di sublime sprezzatura
per tutto ciò che non fosse naturale.

Ora Lei ritorna.
E si fa pressante il senso di un rinnovato ascolto.


P_Irene Navarra, Nené, AIArt e GraphicArt, 13 Gennaio 2025.



Piove solitudine sulla casa.
Vado in giardino.
Nel ruggine dei faggi l'Anima si bagna.
Davanti a me Nené sboccia dal fango
- come un estremo fiore dell'Inverno -
e appoggia il viso sulle mani
intinte nella terra fradicia.

(Così facevo da bambina.)

Il gelo sale mentre ascolto
il ciangottio dell’acqua e delle sue parole.
Sento un Distacco ch'è profonda pena.
Di passo in passo mi avvicino.
Di passo in passo si allontana.
Devo parlare.
Gettare ponti trasparenti e luminosi.
Prenderla nella rete della pioggia.
Amarla ancora.
Unire le nostre solitudini.
Per stare inginocchiate sulle foglie molli
giocando a pietre con incerte dita.
Lei che ora ride in me,
Io che rido in Lei.

venerdì 10 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Ricusa alla Metamorfosi.


Mi sto trasformando.
Da pianta a essere umano.
Non so se sarò femmina o maschio, comunque muto.
Non senza tentennamenti.


P_Irene Navarra, Ricusa alla Metmorfosi, AIArt e GraPhicArt, 10 Gennaio 2025.


La pelle adesso è scorza morbida,
il viso agglomerato a nodi di artefatti chiari
tesi a sciogliersi,
le mani come foglie con vene tumultuose.
Di sangue vegetale.
Io sto mutando.
Ma gli occhi sono ancora bacche verdi.
"Sembrano giada liquida, incastonata
nella polpa fonda della tua sostanza",
dice la quercia
che mi vive accanto da tempo immemorabile.
“Gemme pulite salve da concrezioni”,
aggiunge nella sua saggezza di pianta centenaria
sapiente delle tracce atroci
che l'uomo ha sparso in semi grevi.

Sono pentita del passaggio.
La disforia di genere non urla in me.
Meglio tornare indietro.
Meglio annidarmi
negli anni a cerchi del mio tronco.
Stare in disparte.
Stormire un poco a chi mi abbraccia.
Frusciare anche senza vento.
Spirare suoni antichi.
Da orchestra universale.


giovedì 9 gennaio 2025

Poesia / Dettagli: Un modo per succhiare la Bellezza.

 
P_Irene Navarra, Alienando, AIArt, 9 Gennaio 2025.

 

Un modo per succhiare la Bellezza 
svettante verso l'alto
è crescere sul melo, sul pioppo,
sull'abete bianco, rosso
o sul pino silvestre.
Nascere da una fessura di corteccia
con foglie come carne verde
e bacche come gli occhi opalescenti della luna.
Essere monili globulari
di corpi già perfetti.
Celestiali.


mercoledì 8 gennaio 2025

Poesia / Dettagli: E dapperutto Mani come cera molle.

 
Il tema di questa lirica è
la pena del Distacco dalla mia casa.
Lei si fa sognare
e reagisce con l'impormi
la visione orribile della sua Morte.

Requiem.

P_Irene Navarra, La fine della casa di Irene, AIArt e GraphicArt, 8 Gennaio 2025.


E dappertutto Mani come cera molle
E sulla testa Mani appiccicate ai miei capelli.
Che tirano sollevano si allacciano
coi rami del ciliegio centenario
nel gioco dell'elastico.

A piedi nudi retrocedo lungo il viale 
lubricamente lucido per muco
scivoloso di limacce. Minuti balenii
m'insegnano un linguaggio.

(In apparenza nuovo.)

Di lettere che paiono colare
da una lavagna di cobalto
e liquefarsi imperturbabili 
attorno alle radici della casa.

La Grande Poesia / Eugenio Montale: Ho sceso, dandoti il braccio.


La trovo talmente intensa e semplice e profonda,
questa lirica di Eugenio Montale,
talmente vera e tenera,
che non posso fare a meno di condividerla.
Per leggerla e rileggerla e rileggerla
con una tristezza dolce-amara nel cuore.
Una melanconia sottile che ci unisce tutti.

La chiave sentimentale del contatto
è formula salvifica dalla solitudine esistenziale.


P_Irene Navarra, Sostegno; AIArt e GraPhicArt, 7 Gennaio 2025


Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni, le trappole,
gli scorni di chi crede che la realtà
sia quella che si vede.
 
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.


Eugenio Montale, Ho sceso, dandoti il braccio, Xenia (1967), Satura (1971).


Sopra il tuo braccio
come un tatuaggio impresso ~~
le dita mie.

lunedì 6 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Creatura alata.


In questa evoluzione della Lirica precedente ho tolto anche la casetta.
Nessun segno umano, quindi, nella Visione attuale.
Meglio per cuore e mente.

P_Irene Navarra, Creatura alata, AIArt, 6 Dicembre 2025.


Sono una creatura alata,
bianca e serena nel suo nido di sterpi.
Protetta da ventagli vegetali
- foglie leggere che cantano leggende -
divento a poco a poco Grazia pura.
E mi nutro di manna naturale.
L'anima ha anfratti segreti di sopravvivenza 
come il vento, le ombre delle selve,
le nuvole che vanno, il mare e le sue onde.
Cerchi di vita vera.
Accenni di quella materia
che - se piena - rovina sempre nell'abisso
di un futuro incerto.
In decadenza ostile.
Così guardo con occhi di giaietto
tra il morbidar di piume.
E sono assolta.


venerdì 3 gennaio 2025

Poesia / Dettagli: La dimensione al mezzo.

Quando non si sta bene nella dimensione usuale, se ne cerca una alternativa.
Dopo tanti tentativi sono arrivata
a quella al mezzo.
Là mi trovo a casa. 


P_Irene Navarra, Il nido, AIART e GraphicArt, 3 Gennaio  2025.


La lingua  vischiosa di un camaleonte
mi potrebbe (forse) rifornire di dettagli
adatti alla Salvezza. Foglie stecchini
frutta per decorare un riparo striminzito
Con una finestra che si orienta
a un (comunque ipotetico) Ognidove
da cui scrutare inattingibile
e valutare serenamente cristallina.

Non tanto alta da perdere il minuscolo
né tanto bassa da confondere l'insieme
La dimensione al mezzo quindi.
Là ricrearmi senza costole di altri.
Una manciata vigile di fango
come la casa dell'uccello Tessitore
sospesa al ramo di un ginkgo secolare.