sabato 25 gennaio 2025

Poesia / Cronaca: Meditazione profonda (Vademecum essenziale).


Il mio fiume, un salice, la mia Terra benedetta.
Il resto non conta.

P_Irene Navarra, Nel Creato, AIArt e GraphicArt, 28 Agosto 2024.



Lei, la Natura, indossava gli abiti più belli.
Un Sole nitido scaldava il fiume,
che andava,
levigando il giardino del suo fondo.
Il salice scriveva con i rami penduli
in quelle brezze carezzevoli.
Raro poema di liriche istintive
nasceva come un canto
mentre la Luce scherzava tra le foglie.
Nel chiaroscuro di energie spontanee
mi sistemai sulla mia pietra solita
- gambe incrociate,
mani a palme aperte -
e meditai.

Nel vuoto della mente
sprazzi di pensieri,
lievi però,
leggeri come seta al vento.
E poi la sospensione del respiro
che si faceva lento e piano.
Fino al sentirmi al di là da me.
Fino al vedermi in un caleidoscopio di colori
ch'erano fiori, erbe, piante, cielo.
La gamma del Creato acconcia a me.
Doni preziosi per la mia anima smarrita.


mercoledì 22 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Sul palcoscenico del cielo.


In una notte di mezz'Inverno.

P_Irene Navarra, Visione, AIArt, 22 Gennaio 2025.


E poi succede che quanto ti sembrava sicuro (la casa nella roccia, la scrittura, Luna) diventi, improvvisamente,
instabile e indefinito
Allora tenti in tutti i modi di ritornare a quel briciolo di certezza conquistata in battaglie epiche con te stessa.
La lotta, così, si fa impari e chiama in causa tutte le tue risorse - visionarie per lo più -
e tutte le residue forze spirituali.

Finché intuisci.

Il male sta in te.
Non c'è alternativa.
Sfogliando le tue pagine lo interpreti chiaramente.
E ti rassereni almeno un po'
di fronte all'ineluttabile.
Mentre Luna se ne sta in disparte
immersa nel suo eterno pianto opalino.
E tu non puoi fare altro
che ammirarne lo spettacolo
del tutto indipendente da te.


P_Irene Navarra, Sul palcoscenico del cielo 1, AIArt e GraphicArt, 22 Gennaio 2025.


Ho occhi velati dalle palpebre
truccate per l'evento
dell'incontro mistico con Luna.
Dal giardino madido di guazza al cielo,
salendo sulla scala dei suoi raggi.
E là, nella platea gremita di adoranti stelle,
scrollo brillanti di rugiada dalle ciglia
per riconoscerne l'aspetto.

(Il cuore in petto
è come una trivella.
Voyeur di attimi
vorrebbe conquistarli
con la guerra dei suoi rulli.
Ucciderebbe, forse, per averli.
Così Lei, Luna, disturbata
dall'abnorme vibrazione
danza una suite di voile
e si allontana
in un singulto che le scuote
la bocca d'alabastro.
Attorno un pianto sfolgorante
lucida il platino improvviso
per la messinscena
dell'Applauso.)


P_Irene Navarra, Sul palcoscenico del cielo 2, AIArt e GraphicArt, 22 Gennaio 2025.


Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Tra le parole.


Le parole sono le mie amabili compagne.

P_Irene Navarra, Tra le parole, AIArt e GraphicArt, 22 Gennaio 2025.



Scrivere, meditare e scrivere ancora.
Poi, nel giardino di parole,
con i colori iridescenti dell'Aurora
a farmi gemma, con il mistero
delle colline nella curva della labbra,
dormire protetta dalla Luna.
 Gialla come fosse il Sole.
Pavoneggiante nell'arcobaleno della volta.

Sì, sono chi volevo:
un nulla che sa il sospiro delle cose.


P_Irene Navarra, La protezione della Luna, AIArt e GraphicArt, 22 Genneio 2025.


lunedì 20 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Dentro la mia Solitudine.



P_Irene Navarra, Sole di mezzanotte sulla mia casa, AIArt e GraphicArt, 20 Gennaio 2025.


E sotto un Sole d'oro
che splende anche a mezzanotte
mi addormenterò
e sognerò di un dio benevolo
che annullerà distanze tra di noi
per rivelarmi abissi di misteri,
per farmi unico centro del mio mito
in una sobria casa tra le rocce.
Questo mi basterà.
Sarò un'umile donna
che si nasconde al mondo.
Così starò lontana dalla folla.
Dal suo infuriare ottuso.
Nel mio eremo impervio
ritornerò a vergare segni sulla carta
con inchiostro e penna.
E ci saranno poche suppellettili
e una finestra aperta dentro il cielo.
Niente segni umani.
Avrò la sfumatura azzurra di quel cielo.

Itaca è qui.
In questa Tana solitaria
ma piena di fermenti.
Trabocca solo in Lei il fiore della vita vera.
Chiamatemi Calipso 
non più Irene.


P_Irene Navarra, Nel mito, AIArt e GraphicArt, 20 Gennaio 2025.

⃰ 
Calipso: (in greco antico: Καλυψώ, Kalypsṓ) è un personaggio della mitologia greca e il suo nome deriva dal verbo greco kalýpto (καλύπτω),«nascondere» o «coprire».
Secondo il racconto dell'Odissea di Omero, Calipso era figlia di Atlante e viveva sull'isola di Ogigia: donna bellissima e immortale.
Un giorno Odisseo, scampato al vortice di Cariddi, approdò sull'isola, e Calipso se ne innamorò. L'Odissea racconta come ella lo amò e lo tenne con sé, secondo Omero, per sette anni (secondo lo Pseudo-Apollodoro cinque e secondo Igino solo uno) offrendogli invano l'immortalità, che l'eroe insistentemente rifiutava. Odisseo conservava in fondo al cuore il desiderio di tornare a Itaca, e non si lasciò sedurre.
Calipso abitava in una grotta profonda, con molte sale, che si apriva su giardini naturali, un bosco sacro con grandi alberi e sorgenti che scorrevano attraverso l'erba. Ella passava il tempo a filare, tessere, con le schiave, anch'esse ninfe, che cantavano mentre lavoravano.
Le lacrime di Odisseo vennero accolte da Atena, la quale, dispiaciuta per il suo protetto, chiese a Zeus di intervenire. Il dio allora mandò Ermes per convincere Calipso a lasciarlo partire e lei a malincuore acconsentì. Gli diede legname per costruirsi una zattera, e provviste per il viaggio. Gli indicò anche su quali astri regolare la navigazione (da Wikipedia).


Già nel Novembre del 2022 sentivo prepotente in me il desiderio di tenermi alla larga dalla pazza folla. Qui la lirica che lo testimonia.

sabato 18 gennaio 2025

Ambigua-Mente-Lirica: La partenza.


Nulla si può contro il Destino.

P_Irene Navarra, Esilio, AIArt e GraphicArt, 18 Gennaio 2025.



Andare via dalla mia casa?
Sarebbe come perdere anche il Sole
che irradia tutto di colori.
Eppure avviene.
La mia esistenza, adesso,
sembra una lunga Notte nera
priva di sogni, senza trepide Illusioni.
Lo so. Sarò sospesa in Limbi anonimi.
Fino al fiorire della Primavera?
Quando il mio corpo sentirà il suo bacio
e con respiri lenti inalerò il suo fiato?

Lo accetterò quel soffio.
Sempre che il calmo linimento dell'oblio
mi doni giusta pace.
Così avrò il Ritorno.


P_Irene Navarra, Fuori dalla Notte, AIArt e GraphicArt, 18 Gennaio 2025.


venerdì 17 gennaio 2025

Prosa e Poesia: Haibun - Viaggio intimo - I Lari se ne vanno (Gorizia - Casa mia).


P_Irene Navarra, Gli alberi del giardino mi guardano, AIArt e GraphicArt, 17 Gennaio 2025.

   Mattino di sole pieno.
    Gli alberi del giardino mi guardano.
    Con cautela.
    Tra i tronchi appaiono e scompaiono esseri sgomenti.
    Così mi sembra.
    Saranno i Lari del mio focolare?
    I Lari in fuga.
    Hanno respirato tradimento nelle stanze.

    Farei chilometri strisciando sulle pietre, starei per giorni prostrata nella neve davanti alla porta della casa - cenere in testa, spine nel costato - a chiedere perdono, pur di sentirmi ancora in armonia.
    Loro, i miei Lari, tornano alla Luce da dove mi graziarono nei giorni della gioia, quando di risa e riti quotidiani riempivamo le giornate.
    E la fatica, allora, non pesava.
     
    Ora ho le spalle doloranti e il passo stanco, Nel muovermi barcollo. Non c'è più il braccio saldo a cui appoggiarmi per scendere le scale.

    Sono deserto solitario.
    Posso solo strusciare con la mano su pareti ormai di ghiaccio.
    Gli occhi che vedevano con me sono spenti da un pezzo.
    Devo imparare, allora, a usare le pupille per due.
     Ma attorno tutto è triste e loro, i Lari di benedizione, non ci sono più. 


Un merlo fende
l'aria del mattino -
Macula nera
nell'azzurra vastità -
Presentimento.
#Tanka 107


martedì 14 gennaio 2025

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo - Con la Bora (Gorizia, da casa mia alla campagna sulle sponde dell'Isonzo).


Stamattina mi sono svegliata al tramestare duro della Bora contro le persiane.
Sono rimasta in attesa nel buio.
Entro breve, al nascere del giorno, l'avrebbe fatta da padrona anche con la Luce.


P_Irene Navarra, Bora e Luce, AIArt e GraphicArt, 14 Gennaio 2025.



    Bora e Luce.
    La loro danza oltre le persiane è pura frenesia.
    Spalanco i vetri offrendo il viso a raffiche impetuose.
    La Luce interrotta dalle foglie mi traveste amabilmente col suo solleticare etereo.
    Ascolto le palme che suonano strumenti a percussione strusciando sul muro della casa.
    Poi mi richiama un merlo che fa spettacolo: la sua filata rasente il suolo si perde in zirlo furibondo, lontanante suo malgrado.
    La Bora scombussola, frastorna, disancora.
    Fa rotolare le creature.

    Così, adesso, volo.
    A gambe all'aria.
    In carosello folle.
    Come una bambola di pezza un po'stranita.
    Carambolando.
    Volo finché m'incaglio in un ulivo centenario della mia campagna benedetta. Ne afferro saldamente un ramo, mi isso a sedere in una sua conca nodosa e volgo lo sguardo alla Terra che mi ha vista nascere.
    La contemplo con emozione e mi intenerisco.
    Planarvi sarà per me un trepido adagiarmi sacro nella culla delle origini.

    Ci sono.
    Posso riposare.
    Del muschio per coprirmi e il cielo di cristallo come specchio. L'Isonzo mi regala un canto in dedica che mi fruscia dentro l'anima.
    Qua ogni filo d'erba, ogni pietra e nuvola e goccia d'acqua e refolo di vento e fiore e frutto, proprio tutto è adatto a me.
    Mio natio, adorato nido ti porto nei pori della pelle, sotto le unghie ho il tuo sangue rigoglioso, negli occhi paesaggi incomparabili.
    Vado e non voglio.
    Solo nel sogno potrò ritornare.
    Lei, la mia Terra, sarà sempre fervida preghiera.


P_Irene Navarra, Nell'ulivo, AIArt e GraphicArt, 14 Gennaio 2025.


Con Lei il Padre, il Figlio
e lo Spirito Santo -
Il segno in croce
è rito di trapasso
dalla mia sacra Terra.
#Tanka 105