Visualizzazione post con etichetta natura-anima. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta natura-anima. Mostra tutti i post

venerdì 17 giugno 2022

Poesia / Haiku: Fiaba minima.

 
Amo la solitudine dei luoghi in abbandono, ricchi solo delle tracce ruggini del tempo, ingentilite magari da cuscini di fiori ormai spontanei. Mi piacciono i graticci ceduti inesorabilmente sotto il peso di edere e gelsomini che non si arrampicano più. E deformati. Là, tra poveri resti e ricordi sbiaditi, scopro la dimensione ideale in cui vivere emozioni profonde, perdendomi nella realtà fiabesca dei miei sogni minimi.

Trono scrostato.
Scenario Nulla e Tutto.
Sono Regina.

Irene Navarra, Panchina vecchia, InstagramFoto, 2016.
- Parco del Monastero di Sant'Orsola in Gorizia -


martedì 31 maggio 2022

Poesia / sensi residui (poesie da poco): 21 - sai.


In questa lirica il verbo d'inizio (sai) è declinato in un'accezione di gentile interloquire e blando richiamo a moduli d'attenzione. Formula, quest'ultima, che introduce con il dovuto distacco al mondo dell'ombra-amaca, o persino culla. Un simile salto semantico-esistenziale toglie materialità al corpo, aggiungendo sostanza personalizzata ai fenomeni naturali.
La dislocazione, atta a straniare e rigenerare in elementi nuovi tutto l'universo, è nel potere dell'uomo.
Per accedere a tale dimensione, basta in fondo allungarsi nella proiezione compiacente dei cipressi sul verde dei prati, ben consci del sole che, alle spalle nel caso dell'immagine dedicata, ci lascia  con un ultimo singulto di complicità.
Mentre il cerchio dell'orizzonte se ne fa specchio.

Irene Navarra, Ultimo sorriso, Fotografia e Grafica,  30 Maggio 2022.

sai
restare in una curva d’ombra
come se fosse un’amaca naturale
o quella culla
che ricordi con una trafittura del pensiero
là riposare
mentre il sole lascia i raggi all’orizzonte
lucente in un sorriso di secondi
e irride il sonno come morte
togliendo il blu dall’erba
per farsene un ombretto di cobalto
con qualche lucciola precoce
sai
lo stare chiuso dentro te
che ti fa creatura baciata dalla sera.

30 maggio 2022

venerdì 13 maggio 2022

Poesia / Percezioni (Dialogo).


Poco fa in campagna con Pippo Magnifico Setter.


Silvia Valenti, Dialogo, Fotografia, 13 Maggio 2022.



Scende la sera.
Cedro e Luna parlano
corteggiandosi.
Attorno a loro il cielo
porta segni inquieti.
L'alba sarà di perla e quarzo.

mercoledì 20 aprile 2022

Poesia / Diario: La bellezza collaterale (Un salvataggio epico).



Irene Navarra, Rinascita, Fotografia, 20 Aprile 2022.


(Piccoli poemi in prosa alla maniera di Charles Baudelaire)

Un salvataggio epico: storia di una creatura portata dalla morte alla vita.

Oggi mattina, in questa primavera strana che sa più d'ombra che di luce, ho toccato con mano un Miracolo.
I fatti:
Una lumaca nell'ugello del mio annaffiatoio blu. Forse ancora in letargo di salvezza.
Stecchino sottile delicatamente manovrato attorno alla sua casa incastrata mentre lei si svegliava e capiva e sporgeva con forza la testa cornuta dall'opercolo lacerato.
Si contorceva e spingeva.
Spingeva.
Finché
la Liberazione.
Oh, sì. La Liberazione.
E il ritorno al mondo che intonava come uno strofinare armonico di sfere mai udito da orecchio umano.
Trombe di Geova e rulli di tamburi angelici di sottofondo trionfale.
Per me, madre di un prodigio.
Per lei novella di rinascita casuale.
Il capo vibrante codici segreti, il corpo ancora intriso d'iride invernale, si è lasciata scivolare morbida sul mio dito e poi sulle crete muscose del giardino, danzando balda verso il verde sorridente.

Non sono mai stata tanto colma di gaiezza.

23 aprile 2020

venerdì 15 aprile 2022

Poesia / Tanka: Come pupille.

 
Un ramo di ciliegio in un semplice bicchiere di vetro.
Quando dedicato, può essere spiraglio di sentimenti inesprimibili altrimenti.
Così il gesto parla: Ogni corolla un pensiero.


Silvia Valenti, Fiori di ciliegio, Fotografia, 15 Aprile 2022 (Courtesy dell'artista).


Come pupille
si schiudono i petali
del mio ciliegio -
Guardando specchi tersi
di Amore universale.
#Tanka 19

U-May

domenica 13 marzo 2022

Poesia / Cronaca: Lasciatemi andare nel rifugio.


Quando ti invade la disperazione per questo vivere che porta solo sofferenza e dolore, quando tutto il tuo essere reclama il bene ma attorno a te la luce si fa avara per il male che avanza come una soffocante nube tossica, allora devi immaginare. Esiste in un angolo della mente il buon ritiro con le sue semplici regole. Là devi andare.

Irene Navarra, Grado - Belvedere, Fotografia, 2011.

Né immagini né suoni.
Solo il guardarsi d'erbe nel canale
mentre la brezza scherza tra i cespugli.
Richiamo d’anatre,
incedere ritmato di garzette
e l’aspro verso dei gabbiani in rapido planare.
Piccoli fili d’oro sulle onde.
Cristalli salsi dentro gli occhi.
Odore d’alghe invade le narici
e vi perdura
aggancio fondo al mare.

Il mio rifugio è là,
in una casa né comoda né calda
ma decorata dallo statice violetto
e da ghirlande di conchiglie alle finestre.
Le tocco con la mano mentre passo
e loro intonano parole
ordite ai lievi sciabordii
che ancora serbano nel cuore.
Voci, le loro, confortanti.
Niente ricordi,
niente tragedie inaffrontabili.
Solo uno schietto articolarsi
in sensi chiari d'esistenza.

IQ48 

13 Marzo 2022 


mercoledì 9 marzo 2022

Poesia / Tanka : - Sera incipiente - e - Prego per noi -.

Due Tanka di Paura e Speranza.
Interpretando i segni attorno a noi.

Irene Navarra, C'è molto cielo, Fotografia e Grafica, 8 Marzo 2022.

Sera incipiente
sopra il male umano
e molto cielo -
Il sole sembra incendio
o scoppio di una bomba.
#Tanka6


Prego per noi
rapita nel tramonto
che mi spaura -
“Batti, mio cuore, come
se fosse già domani.”
#Tanka7

U-May 

 

lunedì 28 febbraio 2022

Poesia / Tanka: Aratro rosso.

 

Irene Navarra, Nel campo mezzo ocra e mezzo verde, Fotografia e Grafica.
- 2011 / 2022 -

Aratro rosso
nella mia campagna,
ciliegi muti.
E le colline azzurre
narrano storie al cielo.

28 Febbraio 2022
U-May

domenica 20 febbraio 2022

Poesia / Cronaca: Fuori di senso - Incontri inattendibili.


Tra gli strati di colore sparsi a pennellate istintive su un qualsiasi supporto (o anche nel cielo, stando attenti con la fantasia a ché ci restino), tra questi strati di colore possiamo trovare di tutto: alberi, strumenti musicali, erba, il Sole che si fa livido, due mostruose Lune avvelenate che riversano umori d'inchiostro, dei limitati brandelli di Terra inabili a trattenere le forme comuni, personaggi più o meno illustri (forse anche illustrati) che sembrano a casa loro.
Tra tali strati di colore così genuini vince, dunque, lo spostamento di senso.
Uscire di senno, insomma, per crearli.
Uscire di senno.
E iniziare un viaggio alla conquista delle ragioni segrete dei folli.
Allora, in quei rari momenti di panica lucidità, trionfa il Surreale e si materializza, dai vari giochi di tinte, una Dimensione straniata dai caratteri ambigui.

Là, in quel MondoAltro spesso CromoDistorto, trovo una comoda tana in cui acciambellarmi come un gatto beatamente pago.
E, mentre riposo e mi ritempro, attorno a me gira un carosello di fantasmagorie e si preparano in sordina gli Incontri inattendibili durante i quali so che mi ammanterò di tranquilla Somma Sapienza.


Irene Navarra, CromoMediazioni, Disegno Grafico, 17 Febbraio 2022.

Un'inversione?
Erba gialla, Sole verde,
Violini viola in cielo argento chiaro/scuro
suonati dai rami delle acacie
con archetti propri.

Immaginare porta a rovesciare e credere.

Così traghetto la mia solitudine
verso accettabili rimedi.
Stesa sull'erba fredda del giardino
osservo scene togli fiato
e sento melodie talmente nuove
da non essere ancora state scritte.

Nel mio perimetro sacrato:
Chagall ammicca dietro lo schermo di una nuvola,
Pessoa cammina sotto jacarande in fiore
sicuro di essere a Lisbona,
sfilano compassati gli eteronimi
(i suoi, i miei)
leggendo poemetti archetipi.
Alice, dal Paese delle Meraviglie,
felicemente capovolta mi sorride.

IQ48, 17 Febbraio 2022

martedì 15 febbraio 2022

Poesia / Tanka: Laguna, pensieri.


Irene Navarra, Laguna, Fotografia e Grafica, 2011.

Nel mare-specchio
s'innestano pensieri.
Increspature
spente dalla battigia
che le raccoglie amante.

giovedì 10 febbraio 2022

Poesia / Cronaca: Intimità profonda.

 

Irene Navarra, Lo specchio dell'anima, Fotografia, 29 Marzo 2020.

Ho molti amici ultimamente.
Intimi.
Do del tu rispettoso a tutti quanti.
Non faccio differenze tra un fiore e un albero,
o tra una nuvola e la pozza in cui si specchia.
Interloquisco calma.
Le parole mi escono dall'anima in flusso d'acqua fresca.
Senza alcun suono.
E allora, mentre la solitudine dilegua,
mi appare un Tutto che non saprei ridire.
Il mio compagno d'avventure, Pippo Setter,
segue la rivelazione.
Fissa prima la pozza
poi la nuvola alzando lento il muso
e infine me. Per un momento.
Muto e respirando piano.

La nostra Voce Vera scioglie un canto
corrivo al moto delle sfere.
Così la sofferenza cola nel filtro della Terra
e noi saliamo.
Ali di velo.
Frammenti infinitesimi di cielo.

IQ48

venerdì 22 ottobre 2021

Poesia / Frammento 35: Autunno recita.


Irene Navarra. Lagerstroemie in fiamme, Fotografia, 22 ottobre 2021.


Autunno recita preghiere
per la vita che si sfa.
Preghiere rosse e così squillanti!
 
Come vegetali fuochi d'artificio
invadono le nubi
e intonano richiami dalla buona voce.
(Sorrisi dentro il grigio.
Una scintilla in me.)


venerdì 25 giugno 2021

Poesia / Frammento 33: Quando all'Aurora cade il velo (Meditazione cromatica in Rosa).


Alla fine della notte talvolta avviene che l'Aurora sembri perduta.
 Non è una bella sensazione.
Il Buio incombe protraendosi in modo innaturale.
Le cose sono flebili fantasmi spenti dai contorni vacui.
Il cuore batte impazzito.
Un mondo tanto cupo non lo voglio.
Il fremito di luce, che si accende repentino per poi morire, non mi basta.
Lei, l'Aurora dita di rose, ha paura di noi
e si riaccoccola nel suo nido confortante colmo di lucciole siderali?
Non la meritiamo la sua veste di raso morbido.
Siamo assassini di Bellezza.
Il male striscia negli umani come serpe tossica.

Allora prego.
E tutto si riassesta in un chiarore pastello che avanza
e mi travolge,
trascinandomi nel vento.
Vento io stessa.

Ora parlo la lingua segreta dei cipressi.
Fruscio leggera
solleticando il cielo con le parole sonanti del mattino.


Irene Navarra, La morte dell'Aurora?, Fotografia e Grafica, 21 Giugno 2021.


Quando all'aurora
cade il velo
(me ne accorgo per
un fremito di luce),
arretro dalla vita.
 
Poi, se un'ombra rosa
tocca i queruli cipressi,
prego, vibrando grata
al vento del mattino.

Irene Navarra, Margini / L'anima clandestina: Quarta maschera, B&V Editori, 2002. 

domenica 25 aprile 2021

Poesia / Haiku: Anima.


Apparizioni fugaci del giorno in cui ho salutato mia madre per l'ultima volta.

Batteva un ramo di melograno alla finestra del luogo in cui ci trovavamo.
Lei ormai senza respiro.
Io appesa al filo labile del ricordo.
Batteva il ramo con il suo frutto rosso al vetro smerigliato.
Un'anima in saluto.

Entro breve sarebbero apparsi gli Angeli.

Anima tersa
in corpo vegetale –
Di luce e vetro


Irene Navarra, Anima, Disegno grafico, 2014.


martedì 20 aprile 2021

sabato 10 aprile 2021

Poesia / Haiku: Pizzi impigliati.


Pizzi impigliati
sui rami del Susino.
Esposizione.

Irene Navarra, Pizzi impigliati, Fotografia, 2020.

Poesia / Percezioni: Transiente.


Foto di Stefan Keller da Pixabay .


Nel sogno di illusione arborea,
che mi si apre ogni mattino
quando le palpebre fibrillano
su occhi impazienti di vedere
ma la mente rifiuta di assentire,
resto serena e immobile:
aspetto la mia Beatitudine
che arriva metamorfica e puntuale.

Senza più il peso greve della carne
ho rami e foglie tra i capelli
fibre setose al posto della pelle
e radico impetuosa.
Come pianta sana.
Sono - nel sogno almeno -
un organismo transiente
frutto di trasformazione.

Mi chiamo sempre Irene
so che ho una casa, un cane,
una famiglia: un vivere normale.
So però pure che,
nel dormiveglia, mi addentro
in una vita altra
scandita da fruscii, lusinghe lievi,
suoni di coccole armoniose
che ritmano tra loro.

Se sento un tocco sulla spalla
- sempre nel sogno di illusione arborea -
scorgo racemi e bacche attorno a me
che slacciano linguaggi di movenze
in schiocchi brevi e rapide sferzate.
Si snoda allora il Sovrumano:
il mio Legato inizia a raccontare
nel codice privato
ch’è la sua favella.
Io sto bene.
 

venerdì 2 aprile 2021

Poesia / Percezioni: Festa di Nozze (Meditazione in Bianco dal cuore Giallo).

Questa mattina
Seta sposa Ciliegio.
Festa di nozze.

Silvia Valenti, Il mio ciliegio, Fotografia, 1 Aprile 2021

Didattica minima di Meditazione cromatica.

Appuntate l'attenzione sull'immagine in generale.
Restateci un po'.
E poi, piano piano, fermatevi sul fiore di ciliegio che più vi attira.
Con calma.
Osservatene la corolla nell'insieme, e poi focalizzatevi sul suo centro, là dove tutti i petali si incontrano. Sistematevi, adesso, con il pensiero in quel piccolo luogo.
Sedetevi comodi  nella stanza segreta del fiore prescelto. 
Non c'è sensazione più appagante.
Socchiudete le palpebre e lasciatevi andare nel fresco profumo che si espande lieve.
Siete oramai leggera Seta frusciante accarezzata dalla Brezza di Primavera.

Quando la mente non avrà altro Dio che il fiore e il suo profumo, allora guarderete il mondo nella purezza assoluta del Bianco nascente e con gli occhi-pistilli d'oro Giallo del cuore.
Fate scorrere in voi la linfa della pianta, respirando assieme a lei.
Siete in simbiosi profonda.
Inspirate Bianco dal cuore Giallo.
Espirate oscuro morbo tossico.
Come un mantra cromatico inspirare ancora colore lucente.
Espirate buio limaccioso.
A lungo.
Soavemente.

Nell'infinitesima dimensione conquistata state meditando.
Così come meditano le nubi e i fiori di ciliegio.
Con naturalezza.
Il miracolo si è compiuto.


P.S.: se sceglierete un modello naturale,
l'identificazione meditativa sarà perfetta.

lunedì 15 marzo 2021

Poesia / Frammento 30: Oslavia, i suoi occhi.

Meditazione cromatica (in Rosso e in Blu).
Ore 18.10 del giorno 15 marzo 2021.


Oslavia si accende.
Fiori di Luce a stella
adornano il Tramonto
che arrossa le colline.
Il cielo si prepara.
Indossa il suo mantello da mago
oscuro ridendo Blu cobalto.

Irene Navarra, Di Rosso e di Blu / Guardando la Collina di Oslavia, Fotografia e Grafica, 15 marzo 2021.


Gli occhi di Oslavia mi ammiccano.
Sanno che parlerò con loro.
A sbirciate repentine e assensi lunghi.
E sarò l'interprete esatta dei loro desideri.

Li sento nella pelle, nella mente, nel cuore.
Il sangue ora fluisce in sintonia con la linfa della mia Terra.
Godo dei suoi doni sublimi.

Alzo lo sguardo mentre attraverso il Campo Grande dietro la mia casa. In ascolto. Il Sole interagisce con le nostre storie. E ci racconta le sue. Tra poco scenderà dietro le creste sorelle che lo accolgono ogni Notte. Tra la Collina di Oslavia e il Monte Calvario c'è una profonda linea di seno, una culla naturale in cui Lui può ritirarsi ripiegando i suoi raggi, penso danzando lenta, in altalenare ritmico sulle punte e sui calcagni, le braccia come vele al vento. 
Arte mimetica serale per allentare i nodi e blandire energie troppo palesi.
C'è un fruscio nell'aria. Un trepido intonare note armoniche. Niente singulti, niente pena. Solo il distendersi di un Assolo un po' malinconico.
Forse l'annuncio dell'imminente sonno siderale.

Il Tramonto Rosso e Blu sembra ordinato su misura per me, che inalo quei colori fino al midollo. Oggi il bisogno estremo di respirare gamme contrastanti me lo porto dall'Alba.
Rosso e Blu, bisbiglio camminando sul tratturo inondato di calda Luce calante.

Inspiro Rosso.
Espiro fiati guasti e nerofumo.
Parole a uncino scolpite dentro il cielo.
Inspiro Rosso. Mi scoppia un incendio dentro il petto. Brucia la Furia del mio giorno.
Espiro grumi tossici. Grigiastri.
Avanza un Blu cobalto a stringere e sbiadire scintille incandescenti, annichilite in bianco. 
Inspiro Blu.
Espiro nastri di vapore argenteo.
E salgo oltre le nubi.
A incontrare gli Astri.

Le Stelle aspettano le ombre degli umani per dialoghi segreti.