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martedì 5 marzo 2024

Poesia / Margini: Per Virginia, Sopra il lago.

 
Lei, Virginia, non c'è più.


P_Irene Navarra, Sopra il lago, AIArt e GraphicArt, 5 Marzo 2024.


Lacrime rocciose
inanellate
a chiome nere.
(L'unico ornamento
che ti rimane
ancora intatto.)
Le mani – tese - come
pali che svaniscono
nel lago senza fondo.
(In apparenza belli
nel loro ondoso
riflettersi discreto.)
Oppure pale
preparate per scavare
sotto il fango, pronte a
Dislimare
Dischiudere
Sperare.
Domani
Fuori dal Diluvio
Sopra il lago.


Virginia


Per leggere altre liriche di Margini (B & V Edizioni) segui i link:
QuiQui; e Qui.

lunedì 4 marzo 2024

Poesia / Cronaca: Verso il mattino (Meditazione cromatica in Oro-Luna, Bianco-Neve e Blu-Notte).

  
La Luna è d'oro, se così la vuoi.
လ Reinventando l'universo လ 


P_Irene Navarra, Miracolo Luna, AIArt e GraphicArt, 4 Marzo 2024


La Luna - d'Oro questa notte -
versa manna preziosa sulla Terra.
Si abbeverano i campi,
le erbe svettano gemmate,
splende la recente Neve
candida tanto da accecarti.
Il buio annichilito arretra lento.
Strisce di Blu sinuoso tra le zolle.
Raccolgo a piene mani Neve e Oro.
Intreccerò monili in perle e fiocchi
coi fili tenui della Notte.
Domani ne avrò il senso sulla pelle.

Quasi mattina all’orizzonte.
Sui polsi, sulle orecchie, al collo
gocce dorate con cristalli Bianchi
che mi riportano la notte prodigiosa.
Protetta dalla Grazia della Luna,
soffusa dalla coltre dell'Inverno,
posso dormire ora.
Quietamente.


domenica 3 marzo 2024

Poesia / Cronaca: Dopo la tempesta.



Suggestioni d'Arte.
Il giorno, forse, non è contento di morire.


P_Irene Navarra, Dopo la tempesta, AIArt e GraphicArt, 3 Marzo 2024.



La sera apre la sua bocca
dentro il cielo mangiandosi la luce.
Il sole basso è un cuore che si spegne
in mare con tragiche pulsioni
Singhiozzi astrali.
Un'impari battaglia si consuma
all'orizzonte di colline nere
invase ormai da nubi stanche.
- C'è stata tempesta fino a poco fa. -
Turner m'invade d’improvviso.
Le sue misure adesso prive d'oro
e il dissonante grido dei gabbiani
riscrivono la storia.
Sento il dolore del giorno soffocato.
Intingo le dita nel colore
e trovo solo cenere
frammista a bronzo liquido.
Forse la notte è una condanna.
Questo pensiero cambia i piani universali.
Lo so.
Il ciclo dell'Aurora e del Tramonto
ci scorre nelle vene quasi fosse naturale.
Vivere. Morire.
So il sangue nostro che zampilla
e ridiventa Tutto.
Ma, poi, dimmi tu, Sole,
cadente pur nel fuoco,
che conta il solito tornare?


P_Irene Navarra, La morte del giorno, AIArt e GraphicArt, 3 Marzo 2024


sabato 2 marzo 2024

Poesia / Cronaca: Il mare nella stanza.



Tutto si fa nelle mente.
Salti siderali e vita nello spaziotempo.

P_Irene Navarra, Mare-Oro, AIArt Acquarello, 1 Marzo 2024.



Mentre il mio mondo cade a pezzi
- ed è quasi mattina nella stanza -
io vengo qui, alla sponda del mare
che non porta impronte.
Sono a Cherso.
Sulla spiaggia dei ricci,
gli occhi oltre la baia
sui profili blu cobalto delle colline.
Divento un'ombra di nuvola
che nasce dalla notte cieca.
Il crepuscolo,
Febbraio illanguidito,
i piedi nudi,
alle caviglie fiori di spuma.
L'aria salsa solidifica
sulle rocce aguzze.
Millenni di trasformazioni
trascorrono la pelle.
La prima Luce
si denuda in cielo.
Nella mia stanza
collane di ammoniti d'oro
appese alle finestre.


P_Irene Navarra, Ammoniti d'oro, AIArt e GraphicArt, 1 Marzo 2024

martedì 27 febbraio 2024

Poesia / Cronaca: Vento di velo (Meditazione cromatica in Oro e Indaco).

 

La mia Risalita dal dolore continua.
Mi aiuta l'Arte.
Si snoda in me
come un cantare lento e suadente.
Emergo dal pozzo buio che m'imprigionava.
E guardo il cielo.
All'Oro di Klimt
aggiungo l'Indaco di una notte estiva
con un brillio di lucciole
e il fresco delle loro ali sulla pelle.
Non ho più paura.


P_Irene Navarra, Oro e Indaco, AIArt e GraphicArt, 27 Febbraio 2024.


Su sfondi d'Indaco scurente a pennellate Oro,
vestita di mosaico bizantino,
essere donna di un dipinto.
Palpebre chiuse,
vuoto nella mente,
qualche sussurro di metallo
armonizzato al mio respiro,
vento di velo attorno,
penso alle stelle
che tra poco abiteranno in me.


Poesia / Cronaca: Nella Luce (Meditazione cromatica in Oro).

 
Volutamente nella Luce con la terapia cromatica.


P_Irene Navarra, Trasformazione - L'inizio, AIArt e GraphicArt, 27 Febbraio 2024


Sto dipingendo le pareti attorno a me.
L'Oro più chiaro e quello antico
spalmati sopra l'Ombra
che sparisce in Luce bizantina.
Anche le vesti hanno fili d'Oro.
Sono le tracce della gioia.
Resistono tenaci sul mio corpo stanco.
Forse così riprendo il volo
e immagino di essere la donna
che Klimt immortalò nei suoi drappi preziosi.
Coprire di una patina splendente
i graffi dell'intonaco
fa la differenza.
Un abile restauro sortirà lo stacco
dall’inganno della mente
che si nega la speranza.
Per il momento sopravvivo.
Nell’Oro sopra il Nero,
Poi si vedrà.


P_Irene Navarra, Oro, AIArt e GraphicArt, 27 Febbraio 2024.


lunedì 26 febbraio 2024

Poesia / Cronaca: Gli occhi dell'Ombra.




P_Irene Navarra, Gli occhi dell'Ombra, AIArt e GraphicArt, 26 Febbraio 2024.
 


L'Ombra mi sfiora
con ciglia d'inchiostro.
E lascia segni sulle guance.
Inghiottita dentro un pozzo
dove l'aria è pece
mi tocco incerta.
Gli occhi dell'Ombra
si chiudono impietosi
attorno a me.
Infissa nelle sue pupille viola
sento la carne in dissolvenza.
Mentre il respiro si fa cenere.

giovedì 22 febbraio 2024

Poesia / Cronaca: Il Drago dentro.

 
"la luce si fa avara - amara l'anima."
Eugenio Montale, Ossi di seppia, I limoni, v. 42.


P_Irene Navarra, Il Drago, AIArt e GraphicArt, 22 Febbraio 2024.



Sì. Il Drago è in me.
Lo sento dentro il corpo.
E nella testa.
Le dita sono artigli che dilaniano.
Il mio respiro è fuoco che distrugge.
Niente placida pazienza.
Niente Distacco zen da Dhammapada.
Solo livore carsico che sfocia
come in un geyser di disgusto.

Manca, però, l'ossigeno vitale.
Così si spegne anche la fiamma.
Resta un inciso di sopravvivenza.
Solo un inciso.
Crittografato in gallerie
di scavi spirituali.
Luce che non deflagra.
Spiragli incerti d'esistenza.

Contrariamente a quanto scrivo nel Post
non sempre il Distacco è praticabile.

mercoledì 21 febbraio 2024

Poesia / Haiku: La Luna, noi (con Giacomo Leopardi).


Sorride ambiguo
il volto della Luna.
Noi qui lontani.

P_Irene Navarra, Lunalmente 1, AIArt e GraphicArt, 21 Febbraio 2024.




[...]"Ma tu per certo,
giovinetta immortal, conosci il tutto.
Questo io conosco e sento,
che degli eterni giri,
che dell'esser mio frale,
qualche bene o contento
avrà fors'altri; a me la vita è male."

Giacomo Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, vv. 98 - 104.

 

P_Irene Navarra, Lunalmente 2, AIArt e GraphicArt, 21 Febbraio 2024.


Poesia / Haiku: Gli occhi dei cani .

 

P_Irene Navarra, Amori, AIArt  GraphicArt, 20 Febbraio 2024.


Gli occhi dei cani ~
Laghi d'Amore puro
in cui nuotare.


martedì 13 febbraio 2024

Poesia / Haibun: Viaggio intimo (19 - Gorizia - La mia città di notte).

 

Irene Navarra, Gorizia di notte - Nel Ghetto, AIArt e GraphicArt, 13 Febbraio 2024.



    Io cammino di notte per le vie antiche della mia città.
    Quando anche gli occhi delle case sono spenti, quando c'è solo il rumore della stelle e le pietre parlano la loro lingua criptica di schiocchi, mi avventuro nella sua storia.
    E chiacchiero.
    Libera di andare alla luce dei fanali che irradiano architetture ladre di cielo.
    Nella'aria fresc'azzurra vado come se non avessi peso. Entro nelle strutture familiari, mi faccio di sostanza rara, ricca delle impronte di chi vi ha vissuto.
    E mi accompagna Carlo.
    Carlo Michelstaedter, intendo.
    L'amico dell'età più bella con cui parlare non era complicato.
    Lui mi è accanto in queste notti prive di persone e del loro insensato mordere la vita.
    Le "comunelle di malvagi" - pronte a farlo a pezzi per un tornaconto sciocco - dormono il sonno che le lega lontano da noi.
    Così andiamo.
    Verso la campagna ricca d'erbe, arricciolata di vigneti, lungo il tratturo che ci porta all'Isonzo.
    Là riposeremo protetti dall'Olimpo masso erratico a picco sulle sue acque.
    Domani l'acqua benedetta sarà battesimo del giorno che s'avvia.


Spalmando azzurro
su strade e architetture
Notte cammina con me.


domenica 11 febbraio 2024

Cronaca / E in lontananza il fiume.

 

P_Irene Navarra, E in lontananza il fiume, AIArt e GraphicArt, 11 Febbraio 2024.



Sulla cima del colle dove vado a meditare
guardo la terra che adesso è solo mia.
La sua lingua è il fiume.
Lui mi chiama.
Da lontano sussurra le parole
in cui si fondono il vibrare dei cespugli,
il sordo rotolio dei sassi nel profondo,
il canto delle ninfe in danza sulle sponde.
Sanno il mio nome e arrivano col vento
a posarmi baci sulle labbra.
Così io volo a loro tra le erbe dell’inverno
mentre i pensieri - come un velo attorno -
diventano compagni avventurosi.
L’azzurro si fa sempre più chiaro
e il suono del fluire mi circonda.
Dentro le sue correnti è stato detto
il mio destino.
Io sono qui.
Qui.
Dove voglio riposare.


venerdì 9 febbraio 2024

Poesia / Tanka: Aspettando Aurora.

 
Irene Navarra, Isonzo incontra Aurora, AIArt, 9 Febbraio 2024.


Gli si rivela.
Si sveste della Notte
lasciando nudo
il corpo fresco Aurora ~
Ride l'Isonzo ~ In Luce.
#Tanka 98


giovedì 8 febbraio 2024

Poesia / Cronaca / Fiori di luce.

 


P_Irene Navarra, Fiori di luce, AIArt e GraphicArt, 8 Febbraio 2024.



Anche di fiori gialli mi adorno
qualche volta.
E me li spargo sulla veste
perché mi facciano solare
e irradino di luce il mio colore.
Infilo perle di corolle su fili di collane
da far fragare al collo,
in braccialetti con i campanelli
per i miei polsi stretti in lacci.

Così si allentano i grovigli
tra scie di polline dorato
che uniscono il respiro
al suono ipnotizzante
delle api in caccia.
E vedo come se volassi.
Seguendo impulsi aromatari
di Bellezza sovrana.


mercoledì 7 febbraio 2024

Poesia / Cronaca: Il mio clone.


Sto vivendo uno di quei momenti in cui potrei anche trasformarmi in Furia primordiale
che travolge tutto al suo passaggio.
La distruzione è spesso salvifica.
 
P_Irene Navarra, Il mio clone, AIArt e GraphicArt, 7 Febbraio 2024.



Non ho pupille.
Ho carboni spenti dentro gli occhi.
E dalle mani scoccano scintille
che accendono foreste.
Brucia la terra intorno.
Io risorgo.
Il tempo mi si ferma
nel cuore come torcia
che illumina la notte
- mia prigione -.
Chiome corvine,
pelle di velluto
rinate dalle fiamme
in gioventù pervasa di infinita soglia.
Bellezza cupa senza sogni adesso.
E solitudine.
Malata ma persuasa.
Sono il mio clone complice di me.
Sono.

sabato 3 febbraio 2024

Poesia / Cronaca: Organza lunare rosa.

 
Sentire astralmente.


P_Irene Navarra, Luna d'organza rosa, AIArt, 3 Febbraio 2024.



D'organza rosa questa sera
la luce della Luna.
Risplende attorno a me
come corolla nata nell'Aurora.
Ed è sottile l'artificio
che assembla in equilibrio armonico
inizio e fine delle cose.
Se mi abbandono
sento un'ouverture profonda
articolata da infiniti fili
vibranti l'uno dopo l'altro
in complice risposta.
Soffusa dall’organza tenue della Luna,
sono astro tra gli astri.
E brillo.



P_Irene Navarra, Essere Luna, AIArt, 3 Febbraio 2024



venerdì 2 febbraio 2024

Poesia / Tanka: Incanto di Luna.

 
Notturno di Luna e neve.


P_Irene Navarra, Nel bosco incantato, AIArt e GraphicArt, 31 Gennaio 2024



Il bosco è vetro ~
la notte di Febbraio
emana luce
di Luna che gioisce ~
Malie d'un astro magico.
#Tanka 97

P_Irene Navarra, Incanto di Luna, AIArt e GraphicArt, 1 Febbraio 2024



mercoledì 31 gennaio 2024

Poesia / Tanka: Luna e Pensieri.

 

P_Irene Navarra, Azzurro di Luna, AIArt Mosaico 31 Gennaio 2024.


E se d'azzurro
Luna ci pervaderà
saremo grati ~
Così Natura assiste
le pene degli umani.
#Tanka 95


P_Irene Navarra, Purezza, AIArt Mosaico 31 Gennaio 2024.


Più lieve il peso
degli affanni se Luna
fa le sue magie ~
La sua Purezza in cuore 
filtra i nodi ~ Che vanno.
#Tanka 96


Prosa / Racconto breve: Fratelli.


Riconoscersi.


P_Irene Navarra, Pippo e suo fratello Theo, AIArt e GraphicArt, 31 Gennaio 2024.



    La stessa espressione in Pippo e in Theo.
    Che somiglianza! Si nota al volo, considerò Isa che stava guardando dal portico l'andirivieni del suo Setter e aveva assistito al loro incontro casuale.
    Era stata avvertita che sarebbe avvenuto prima o dopo.
    Prima o poi Pippo sarebbe incappato in qualcuno della sua famiglia e l'avrebbe riconosciuto per l'intenso sentore di gelsomino che era loro dato genetico.

    Pippo, sin dal mattino presto, era indaffarato con certi suoi interessi di scavo programmati su quattro zampe e molto utili al paesaggio del giardino. Muso a terra, cercava tracce particolari e residui olfattivi che agli uomini non era dato avvertire.
    Theo, invece, era caduto da una nuvola, scivolando accidentalmente sul suo bordo cedevole mentre la compattava per farci una sorta di nido in cui sognare.
    Era un essere speciale della razza dei Divini. Da pronunciarsi all'inglese con un'intonazione blesa che doveva far pensare all'aristocratico distacco delle loro consuetudini.
    Theo cadde, dunque.
    Planava con eleganza e un evidente qual piacere sul giardino rigoglioso che era il regno di Pippo Magnifico Setter.
    Gli abiti bianchi veleggiavano nell'aria attorno al suo corpo snello: si gonfiavano nelle giravolte da acrobata e sgonfiavano nelle filate piatte che acceleravano l'attimo finale dell'impatto. Sul volto - affilato e bellissimo - aleggiava un sorriso compiaciuto.
    Solo all'ultimo dispiegò le candide ali  e atterrò su un cespuglio di peonie rosa pallido, felice per quell'incontro ravvicinato.
    Pippo sentì il plonf del suo arrivo e si sollevò dalla buca scavata ad arte per osservare.
    Tutto il corpo nello scavo sotterraneo e il muso bianco e nero emerso, le lunghe orecchie vibranti e spettinate, gli occhi d'ambra a rovistare la scena, il naso in allerta.
    Lo vide, infine, e una gioia immediata lo pervase.
    Era suo fratello.
    Lo capì al volo.
    I legami famigliari non si cancellano.
    Le affinità elettive ancora meno.
    L'aspetto fisico è una cosa, può ingannare, ma il cuore... Il cuore batte in ritmo sincrono con quello di chi ami.
    E lui, Pippo, aveva piena coscienza di chi era nel mondo degli umani e di chi sarebbe stato nel mondo altro.
    Nella vita ventura anche lui sarebbe diventato uno dei Divini. Gliel'aveva sussurrato il Creatore mentre lo deponeva tra le mani di Isa e Aron Altomonte il giorno della nascita.
    Cane fortunato, gli aveva detto, questa è l'ultima tappa prima del transito definitivo al cielo dove sarai un essere angelico. Sii buono e sarai premiato.
    Che soffiata! aveva pensato Pippo. Farò davvero il bravo. Lo prometto sul mio tartufo, che intuisco essere importantissimo, data la sinfonia di odori che sta fiutando, tra cui il profumo del latte di mamma.
    Questo nel primo giorno della sua esistenza, il resto è storia: Isa, Aron e Pippo formavano una famiglia molto unita. Si amavano profondamente. Un nastro rosso li teneva legati e loro stringevano i nodi perché non tolleravano il pensiero di perdersi.
    
    Pippo uscì d'un balzo dalla buca e si catapultò addosso a Theo. Immaginatevi fiumi di bava e salti e abbaiate. In stile Setter scatenato naturalmente.
    Pippo e Theo giocarono a lungo insieme mentre Isa dal portico li teneva d'occhio.   
    Conosceva Theo.
    L'aveva visto carambolare nel cielo sopra la sua casa e sapeva che un giorno o l'altro sarebbe accaduto qualcosa che l'avrebbe fatto incontrare con il suo Pippo.
    Così era successo, rifletté. Un po' intimorita perché temeva che Pippo li avrebbe lasciati per seguire Theo.
    Intanto angelo e cane si stavano allenando alla camminata più snob del secolo. Avanzavano per i vialetti sculettando (Theo), e sculettando e scodinzolando (Pippo). Sembravano due modelli leggermente alticci in passerella. Altri giochi come saltare a piè pari / zampe pari le aiole delle azalee o tuffarsi tra il muschio, gli ellebori e le felci sotto il muro di cinta, erano in continua creazione, a rischio e pericolo della salvezza globale del giardino. 
    Ma non importava, decise Isa.
    Pippo si stava divertendo e ciò le era sufficiente.
    D'improvviso Pippo la vide e volle coinvolgerla. Le corse incontro e la strattonò per la veste. Lei si mosse e si unì all'improbabile duo che allora diventò un trio davvero improbabile: un cane, un angelo e un'umana si misero a rincorrersi.
    Con gioia inenarrabile.
    In perfetta letizia.
    Il Creatore assisteva sorridendo. Quello era il futuro.
    
    Quando Theo sentì di dover ritornare alla sua dimensione azzurra sopra le nubi, ci fu un istante di incertezza. Theo accarezzò Pippo sulla testa, Pippo si rivolse a Isa, Isa pianse. Pippo la scrutò piegando un po' il muso a destra nel suo tipico vezzo interlocutorio, si girò verso Theo, abbaiò in sordina e si spostò al fianco di Isa.
    Aveva scelto.
    Il Sole espanse i raggi in segno di assenso e il Creatore si sedette soddisfatto sul suo trono di gemme a contemplare il piccolo angolo di Paradiso in terra che era il giardino di Isa.
   Si stava formando bene un altro angelo.
   Per il momento aveva la coda e lunghe orecchie nere. Poi si sarebbe divertito a renderlo il più luminoso possibile.
    E molto somigliante a Theo.
    Erano davvero fratelli.
    La discendenza era la stessa.
    Tutti bravi Setter destinati a un'evoluzione strabiliante e necessaria per l'equilibrio dell'Universo.
    I loro nobili cuori contenevano le doti di gentilezza adatte al ruolo.
    Sic fiat! sentenziò il Creatore, accingendosi a schiacciare un beato pisolino dopo la visione di tanta Armonia.


P_Irene Navarra, Fratelli, AIArt e GraphicArt, 31 Gennaio 2024.


lunedì 29 gennaio 2024

Poesia / Tanka: Luna di neve.

 


Irene Navarra, Luna di neve, AIArt, 29 Gennaio 2024.


Luna di neve
nel bosco questa notte.
Lei stende altera
il suo broccato algido ~
Tutto risplende bianco.
#Tanka 92