domenica 14 dicembre 2025

Poesia / Ambiguamente Lirica: Il Doppio e la mia storia (Viaggio intimo e Noterelle critiche).

 Introduzione lirica alle Noterelle critiche sulla Percezione Il Doppio.
 
Nelle emozioni
lo specchio e il suo retro -
guardo due fronti.

P_Irene Navarra, Il Doppio, AIArt e GraphicArt, 13 Dicembre 2025.

(La mandorla racconta

di foglie germogliate a nido.
L'onda turchese si ravvolge
e rotola perfetta attorno al cuore.)

Con vasti affreschi di alberi e di mare
dipinti in me contemporaneamente
affronto direzioni opposte.
Molteplice lo sguardo
nascosto dai capelli
e poi scoperto
per lo scarto delle dita
mi libero di giochi a nascondino
come una pedina che fa dama.

Così sublimo Il Doppio
nella crepa della bocca,
lo assimilo mutante
nel prisma della pelle.

    Questa lirica risale a un periodo della mia vita in cui, mentre facevo affascinanti viaggi visionari, esploravo con delicatezza i temi della dualità interiore, della ricerca di sé e dell'assimilazione del contrasto.
    Le Percezioni scaturivano le une dalle altre, in nascita continua.
    Il testo si apre con una sequenza di immagini di lirismo primordiale, quasi archetipiche.        La natura della mandorla, dell'onda viene suggerita a raccontare bellezza e ritmo, in armonia con il sentire interiore.
    Sono come affreschi che assumono un valore monumentale e permanente, sono un'identità complessa. La poetica del contrasto diventa così esplicita: io soggetto sono il punto d'incontro di forze opposte, una condizione che non paralizza, e che affronto attivamente. Quasi con gioia.
    La scoperta per lo scarto dei capelli rappresenta un piccolo dramma intimo, di carattere minimamente scenografico. Il gesto è banale. Sì, purtuttavia potente.
    Dissolve la maschera.
    È un atto di volontà.
    La metafora ludica si offre particolarmente efficace. Il "gioco a nascondino" rappresenta la parte dell'esistenza spesa a celare una natura complessa.
    La trasformazione in "pedina che fa dama" simboleggia un salto di qualità, il raggiungimento di un livello superiore di consapevolezza e potere,
    Finché avviene la sublimazione del Doppio, che non è più un problema, Anzi. Viene trasformato in qualcosa di speciale.
    Il contrasto, pertanto, diventa una parte vitale e mutante dell’essere, un prisma che scompone e riflette.
    La complessità interiore non è più celata, in quanto permette al corpo e all'identità di mostrare le mille sfaccettature della luce.
    





sabato 13 dicembre 2025

Poesia / AmbiguaMente Lirica: Molteplice lo sguardo (Il Doppio).

 
Continua il mio viaggio nelle Percezioni che hanno accompagnato tutta la mia vita.
Anche questa lirica fa parte della sezione Diplopie e Abbagli.

P_Irene Navarra, Molteplice lo sguardo / Il Doppio, AIArt e GraphicArt, 13 Dicembre 2025.


 (La mandorla racconta

di foglie germogliate a nido.
L'onda turchese si ravvolge
e rotola perfetta attorno al cuore.)

 

Con vasti affreschi di alberi e di mare
dipinti in me contemporaneamente
affronto direzioni opposte.
Molteplice lo sguardo
nascosto dai capelli
e poi scoperto
per lo scarto delle dita
mi libero di giochi a nascondino
come una pedina che fa dama.

Così sublimo Il Doppio
nella crepa della bocca,
lo assimilo mutante
nel prisma della pelle.


venerdì 12 dicembre 2025

Poesia / AmbiguaMente Lirica: Sull'altalena della Luna (da Diplopie e Abbagli).

   
Sull'altalena della Luna,
le gambe a penzoloni dentro il vuoto,
mi dico l'illusione del moto circolare
di cui sono l'origine.

(In lontananza il punto denso della Terra.)

P_Irene Navarra, Sull'altalena della Luna, AIArt e GraphicArt, 12 Dicembre 2025.


La Luna come altalena, una metafora che trasforma il satellite quasi in un giocattolo celeste, subito associato a un senso di innocenza infantile e, contemporaneamente, di vertigine metafisica.
Nel vuoto non solo sidereo, ma anche emotivo ed esistenziale, suggerisco una sospensione a me usuale tra essere e non-essere, tra concretezza e vuoto.
Il moto è tuttavia illusorio.
C'è un autoinganno alla base di ciò. La visione soggettiva vige sovrana. La terra da lontano è ridotta a un punto denso, un concentrato di massa, di gravità, di problemi terreni, che ha poco peso data la distanza con il reale.
In tono contemplativo e malinconico, il soliloquio con me stessa accentua l'interiorità e la solitudine della situazione.
Me ne accorgo ora, alla rilettura di questo breve testo.
Il microcosmo di introspezione, dunque, in cui fluttuo, pone il paradosso dell'origine di questo ondeggiare volto all'autonomia.
Che è solo forma di miraggio consolatorio.

 

mercoledì 10 dicembre 2025

Poesia e Prosa / Haibun; Viaggio intimo 36: Piccola speranza (Quel che mi resta del giorno - Padova).


    Forse stamattina mi è successo qualcosa di speciale.
    Dopo tanto tempo ho sorriso al Sole che sale all'orizzonte.

    In questo viaggio che mi ha portata lontano dalla mia Terra benedetta, l'adattamento ha giocato un ruolo sostanziale e necessario.
    Con fatica sono uscita dalla dimensione delle lacrime per entrare in quella degli sguardi che riconoscono le infinitesime cose veramente importanti.
    Così ho capito che anche qui, nella mia nuova dimora, l'Alba gioca un ruolo cruciale nel contesto del correre delle ore. Seduta nel vasto campo attorno a me, con il Sole di fronte, l'ho visto arrampicarsi nel cielo e ho realizzato la sua bellezza. Tutto si stava ammantando di rosa, di giallo, mentre una nebbia azzurra esalava dall'erba a ciuffi, densa e forte. Rugiadosa di goccioline d'acqua brillante.
    Come potevo non essermene accorta prima?
    L'anima chiusa ritornava alla mia campagna, al fiume che mi aveva vista nascere, alla casa costruita con amore infinito.
    Creatura sradicata vagavo ciecamente assorta nella mancanza assoluta, intrisa di nostalgia assassina.

    Ora l'itinerario della vita si snoda nuovamente.
    Il distacco dal passato è una formula di sopravvivenza.
    Nell'Alba di qui ho ritrovato la mia Alba, nell'erba le zolle dei campi attorno al luogo dove inizia a balenare quanto resta del mio giorno.
    Posso rinascere.
    Troverò il cantuccio adatto a me in cui meditare assorta nel Creato, con il Tutto che mi accoglie e riconosce.
    Riposerò nella dolcezza di un fluire più lento.
    Salutare.


P_Irene Navarra, In gloria, AIArt pastelli e olio, 10 Dicembre 2025.


Sorrido al Sole
di quasi Inverno - Oggi
mi sento in Gloria.


Poesia / Nuovo Mondo: Guardare il Tempo.

La meditazione di oggi.

P_Irene Navarra, Il Tempo nelle mie mani, AIArt olio, 10 Dicembre 2025.

Voglio avere il Tempo calmo
dell'alba che fiorisce in rosa e giallo croco.
Solo così lo vedo passare.
Il Tempo, intendo.
Solo così mi sento immacolato elleboro
o albero di prugne succulente da donare.
Ma adesso sono Irene
- in solitudine da scelta -
e conto la mia vita
nei solchi delle mani e delle guance
che il Tempo lo conoscono feroce.
In questo declinare inesorabile
volgo di rado gli occhi al Sole.
Ma è proprio il timido sguardare
che annuncia in me effimeri brillii.

Colti di squincio.
Rubati con fulminea destrezza.
riposti nell'anima svilita,
s'ntrecciano in collana di splendori
che m'appendo al collo.
Lunga tanto da arrivare al cuore.
E il cuore allora accenna un canto.
Di Rinascita essenziale.


Poesia / Nuovo Mondo: Calma esistenziale.



P_Irene Navarra, Calma esistenziale, AIArt olio, 10 Dicembre 2025.



 Pensare all'affannarsi della vita
in un giardino quieto
guardando la semplicità dei fiori
che perdono bellezza
nel placido girare di giornate.
Capire che la calma può aiutare
a controllare il correre del tempo.
E ritrovarmi nel bianco di una margherita,
nel verde taumaturgico dell'erba,
nel cielo che sovrasta
ma contiene.
Esistere in un punto
che brilli come il Sole in uno specchio.
Specchiarmi in quella Luce,
senza vedermi il volto,
Assorta nel brillio che solo vale.



martedì 9 dicembre 2025

Poesia / Nuovo Mondo: Ho molta vita alle spalle (Adattamento).



P_Irene Navarra, Comunque il Sole splende, AIArt Olio e GraphicArt, 9 Dicembre 2025.

 
Ho molta vita alle spalle
e so dove l'ho lasciata.
Quello che resta del mio giorno
l'ho sognato a lungo
puntando gli occhi all'orizzonte
verde della mia campagna
Adesso, da lontano,
lo sto tracciando con le dita
attorno a me che sono terra desolata.
Niente colline azzurre,
niente incendio di tramonti
solcati dalle trame degli annosi gelsi
sibilanti nella Bora dell'Inverno
come fruste di sapienti domatori.
Ora il mio cuore tace.
Chiuso nella gabbia della scelta,
che fa virtù della necessità,
deve rallentare il battito.
In fondo è bella la nascita del Sole
da quella linea piatta d'erbe incolte,
laggiù sfumata in cespugli di more
e sagome di alberi modesti.
La Luce si frantuma tra i fili delle zolle.
Si frange in giochi equilibrati.
Senza alcun mistero.
Io sorrido.


domenica 7 dicembre 2025

Poesia / Nuovo Mondo: Capire.


P_Irene Navarra, Capire, AIArt olio, 7 Dicembre 2025.


Sì, forse eri una pietra sospesa su di me,
mio amato della vita.
Non mi gravavi addosso
- adesso lo capisco -
tu mi proteggevi.
Sapevi che io ero Bora,
che m'insinuavo nelle fenditure
e ti baciavo.
Non servivano parole,
mentre il fiume di turchese attorno
intonava il suo canto,
mentre le foglie turbinavano
e formavano corone.
Di sublime gloria effimera.

Poesia / Nuovo Mondo: Sogno Mattinale.


Capita talvolta di fare - agli albori del giorno - dei sogni talmente vividi da sembrare reali.
A me è successo oggi.
Ho tenuto a lungo le palpebre serrate per non distruggere le immagini
che mi si affoltavano nella mente e nel cuore.
Finché si sono involate spontaneamente.
Allora ho aperto gli occhi.
E non ho pianto.
Stavo bene.
Di quel bene lieve che implica un necessario adattamento.

P_Irene Navarra, Sogno mattinale, AIArt olio, 7 Dicembre 2025.


Passi sulla rena rorida del sogno,
il tuo sorriso grande e luminoso
nell'attesa di prendere la barca
e andare nel mare sconfinato.
Verso la libertà.
Guardo le tue orme recenti,
me le imprimo in cuore.
Quel fatale punto di non ritorno
di qualche mese fa
è solo una tappa dell'avventura
vissuta a lungo insieme.
Allora: eccomi, sono qui,
stringimi la mano,
vengo con te.
Almeno nel sogno mattinale
che ci disancora corrivo
da quanto veramente è.

mercoledì 3 dicembre 2025

Poesia / Nuovo Mondo: La dimensione sospesa.

 La progressione dell'adattamento.
Con fatica, melancolia e tanta pena.

P_Irene Navarra, La dimensione sospesa, AIArt e GraphicArt, 3 Dicembre 2025.


Salgo scale dirupate,
di pietra sbozzata appena.
Non posso guardare in basso.
C'è un vuoto devastante,
Né indietro.
Il primo scalino non si vede.
Nel nulla si è formato.
Al nulla torna, questo mio andare?
Procedo con l'affanno
che mi squassa il petto.
Là, tra le nubi,
appare un sole sfumato
che trasforma il grigio
e rivela:
una città turrita.
le nuove stanze della mia vita.
E oltre le mura,
le fortificazioni,
le erte ripide, che sono valide difese,
non mi sporgerò a guardare.
Resto ancorata a quel che c'è.
Dentro i ricordi
- ormai lo so -
non riesco a respirare.


P_Irene Navarra, La meta, AIArt e GraphicArt, 3 Dicembre 2025.


Poesia / Nuovo Mondo: Tra le colline (Tanka).


P_Irene Navarra, Tra le colline, AIArt, 3 Dicembre 2025.



Vivi i colori
della mia campagna
quando a novembre
risplendono i cachi
sui loro rami grevi

e di lontano
s'increspano i sorrisi
delle colline,
azzurre tra le nebbie
del mattino che si apre.

#Tanka 116 e 117

martedì 2 dicembre 2025

Poesia / Nuovo Mondo: Se tutte le illusioni.



P_Irene Navarra, La terra desolata, AIArt  e GraphicArt,  2 Dicembre 2025.


 Se avessimo la forza di dissimulare
il gramo che c'è in noi
sotteso a ogni cambiamento,
allora - forse - potremmo farcela.
E l'orizzonte senza il viola-croco d'alba chiara
senza il fuoco del tramonto in foia
sarebbe ancora magico.
Ma io non ho quest'energia.
Sono incrinata.
Scheggiata come un vaso vecchio
che non tiene.
Mi chiudo al blando della nuova luce.
E piango.



sabato 29 novembre 2025

Poesia / Nuovo Mondo: Alle spalle.

 
P_Irene Navarra, Alle spalle, AIArt e GraphicArt, 29 Novembre 2025.


Alle spalle si aprono colline.
Viola nell'aria del mattino
e ingentilite dal croco dell'Aurora
che dilegua a poco a poco
trascinando il suo mantello.
Tutto nella mente, questo paesaggio,
che di meraviglia s'è dipinto
da quando sono nata.
Solo alle spalle ora.
Con le tracce fonde dei miei anni.
Nel qui e ora sono.
Un grumo di nostalgia
feroce dentro il cuore.

mercoledì 26 novembre 2025

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo 35 - Nel grigio - (Tre giorni ne "La terra di nessuno").

 


P_Irene Navarra, Nel grigio, http:// e GraphicArt, 26 Novembre 2025.

    
    Scendo in me.
    Non voglio.
    Tuttavia è inevitabile. 
    Affronto i ricordi che affiorano.
    Tutto è grigio in questa stanza che mi contiene. La memoria ha sfumature tristi che si espandono attorno ricoprendo lo splendore delle cose. Anche il mio fiume, l'amato Isonzo allora di turchese e smeraldo, nella rimembranza scorre limaccioso sotto un Sole spento. I suoi colori si uniformano al cuore dal battito quasi impercettibile.
    Tremo.
    Non ho la forza di affrontare tanto strazio.
    Le lacrime scendono spontanee.
    Il corpo si accartoccia.
    A difesa.
    Non lo sopporto, questo Mondo Nuovo, così diverso.
    Rivedo la mia Terra benedetta, il giardino, la casa, ormai spoglia e fredda.
    Mia, però..
    Il grigio dilaga.
    Sono prigioniera in una stanza dalle pareti smorte, senza aperture e vie di fuga.
    Le lacrime continuano a sgorgare, rubandomi la Luce del cuore.
    Penso che la fine non sia un male.

Tre giorni atroci.
Molto il veleno in loro.
Ma la memoria
vera dov'è filtrata?
Grigio assassino in me.
#Tanka115

    Raccolgo le forze, respirando piano
    Cerco lo stupore di sempre.
    Anche l'Autunno qui sembra diverso.
    Le tinte blande, l'aria mai cristallina, l'erba fradicia di umore.
    Niente scricchiolio di gelo la mattina, niente fiato che si rapprende, niente...
    Oh, mio infinito e buon Signore, dammi una scintilla, soffia in me la forza primordiale delle origini. Che le mie unghie siano frammenti di pietra carsica, e le braccia mi facciano volare ancora verso i piedi azzurri delle colline all'orizzonte usuale.
    Al solo chiudersi degli occhi su questa dimensione.
    Forse bella.
    Ma non mia.



domenica 23 novembre 2025

Poesia, Nuovo Mondo: Pensieri in fuga.

In una dimensione di sogno.

P_Irene Navarra, Pensieri in fuga, AIArt e GraphicArt, 23 Novembre 2025.



Pensieri in fuga.
Come nuvole strinate dalla Bora.
Che si sfilacciano perdendosi
sulla lavagna del mio cielo.
Per poi comporsi in mondi inusitati.
Malinconici.
O in fondo alla memoria
spalancata sulla ruggine del tempo.
Non so librarmi,
volare sfiorando menta e timo.
So solo diluirmi un poco,
diventare pioggia
dentro un giorno stanco.
Scivoloso.
Che non conosce la forza del mio vento.

lunedì 17 novembre 2025

Poesia / Nuovo Mondo: La ragione esiste.


E non mi si chieda il perché. 
La ragione esiste. 
 
P_Irene Navarra, Stanchezza, AIArt Acquarello, 15 Novembre 2025.


E so che non sarà finita questa pena.
So che dovrei essere una pietra
nel solitario isolamento da ferite
inferte col mazzuolo
che non credevo si aprissero
- potenti - dentro l'anima.
Provo a rimarginare.
Con pazienza.
Ma sgorga la stanchezza.
E mi consuma.

martedì 28 ottobre 2025

Poesia / Nuovo Mondo: Di solitudine io vivo.

 



In fondo lo so:
ho sempre ballato da sola.
La solitudine per me è un fatto esistenziale.
Come la vita.
Come la morte.
Nulla mi spaventa
quanto il rumore della folla.
"Via dalla pazza folla" avevo scritto
in tempi non lontani.
Resto di quell'avviso.
Sì, ballo da sola.

E mentre vortico solenne
in sacro rito ormai,
l'aria mi leviga la pelle
e Luna e Sole si rincorrono
in me che rido,
guarendo ogni ferita.

Per il tema della solitudine vedi i seguenti link:









sabato 25 ottobre 2025

Poesia / Nuovo Mondo: E andare.

 

P_Irene Navarra, Liberamente me, AIArt e GraphicArt, 25 Ottobre 2025.



Raccolta in me,
rifletto.
So che mi amo adesso.
La mia figura di una volta
dentro il velo delle palpebre.
Capelli bruni,
pelle di velluto,
cammino nella vita
a passo svelto.
Per un frammento d'anima
rivolta al poco già vissuto.
Temevo di guardarlo allora.
Nessuno mi dà il braccio.
La solitudine mi affranca.
E finalmente vado,
forte di me.
Farfalle nello stomaco,
brividi nel corpo.
Ho vent'anni
e - credo - il mondo in tasca.


giovedì 23 ottobre 2025

Poesia / Nuovo Mondo: Amarsi.

 

P_Irene Navarra, Nel cerchio delle braccia, AIArt e GraphicArt, 23 



Stonotte mi sono permessa di amarmi.
Ho fatto di me una culla
e mi ci sono adagiata dentro.
Non so raccontare la dolcezza del momento,
il mio stare bene a occhi chiusi
in un mondo di creature vive
e cieli senza nubi,
mentre l'anima diventava azzurra
e il cuore batteva lievemente
la sua overture sommessa.

Amarsi e perdonarsi
è il privilegio di chi vive con coraggio.
Sto lasciando il luogo del dolore.
E vado verso l'orizzonte
che travalico leggera
sfiorando con le dita
creste di cedri
protetti da ginepri blu.
Mentre Luna m'inonda
del suo vago splendore di perla.


P_Irene Navarra, Guardare oltre, AIArt e G4aphicArt, 23 Ottobre 2025.




martedì 21 ottobre 2025

Poesia / Nuovo Mondo: La ferita profonda.

 

P_Irene Navarra, Senza parole, AIArt e GraphicArt, 21 Ottobre 2025.



Avevo dentro una ferita
ancora carne viva
sepolta
sotto strati e strati di residui
aggiunti ormai per spinta inerte.
Fino all'oblio perenne.
Anche di me.
Ora il ricordo è ritornato.
Vivido e feroce.
Col pentimento per non aver reagito
urlando con la forza della mia coscienza
contesta di innocenza pura.

Saprò rivivere quel dramma.
E starò bene nel perdono
già risolto dentro il cuore.
Respiro, adesso.
Libera e confidente.
Inalo aria e Luce
nel velo della pioggia d'oggi
che mi lava
sciogliendo ogni iniquità.