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giovedì 17 agosto 2023

Prosa / Racconto breve: In Rose.

 


Appassionata di Metamorfosi,
avendo anche una particolare passione per le Rose Rosa, ne scrivo.
La formula narrativa è quella della Trasformazione, naturalmente.
Da esseri umani in piante.
Sullo sfondo, appena accennato dalla voce narrante, un Amore saffico.
Che è sentimento, in questo caso, oltre ogni confine immaginabile.


Irene Navarra, In Rose, AI Olio su tela,17 Agosto 2023.


    Anna portava un bouquet di Rose Rosa, tenendolo saldamente davanti a sé con due mani.
    Come uno scudo di petali fragranti.
    Gli occhi incollati alle corolle, completamente smarrita nella loro sostanza.
    Niente di che, mi dissi, ama i fiori.
    Poi la osservai meglio, e vidi racemi e foglie che crescevano sulla sua veste e si arrampicavano sul collo. A velocità incredibile.
    Lei era assorta in sogni lontani.
    Sembrava ignara della sua strana condizione.
    Mi spaventai e le suggerii attenzione, perché le succedeva qualcosa di terribile.
    Mi rispose, sorridendo enigmatica, che lo sapeva, e lo voleva quel convertirsi rapido.
    Lo voleva da tanto tempo perché aveva una natura diversa. Più vegetale che umana.
    Lei era una Rosa d'anima.
    In breve lo sarebbe diventata anche di corpo.
    Senza dolore.
    La trasformazione era iniziata.
    Dopo complicati innesti, radicava e gemmava, finalmente.
    In perfetta letizia, affermò con la voce svaporante in un fruscio tenue, e un sentore verde che iniziava a espandersi dalla sua pelle bruna. Misto anche al lieve profumo delle Rose Rosa.
    Ero turbata.
    Lei subiva quella Metamorfosi del tutto consenziente.
    E non me ne aveva fatto nemmeno un cenno.
    Con una punta acuta di risentimento considerai che l'avrei perduta per sempre.
    Lei, l'Amore della vita mia, l'avrei perduta per sempre.
    Così l'abbracciai, schiacciando le sue rose.
    Quasi per vendetta.
    E mi ferii con le spine.
    Sanguinai.
    Abbassai lo sguardo sul liquido fresco che sgorgava dal mio petto e lo notai traslucido di brillii preziosi.
    Stillava da me fluida giada verde.
    La comprensione si fece strada. Come una cuspide elettrica. E mi invase tutta.
    La strinsi di più.
    Con un senso di completo, felice abbandono mai provato prima mescolammo le nostre essenze, trasformandoci insieme.
    Mentre si intrecciavano le braccia e le bocche si sfioravano morbidamente duttili, fummo infine Rose.
    Un unico cespuglio in pieno splendore di incredibili Rose Rosa.

sabato 12 agosto 2023

Poesia / Percezioni: il potere delle nubi (Trasformazione in viola tempesta).

 
Mi sono interrogata sul potere delle Nubi.
È enorme.
Si esalta nelle Luce, la conquista, la usa
e la riflette attorno.
Così la Natura può diventare grigia, d'oro, viola...,
può assumere tinte e sfumature inimmaginabili.
Mentre Loro, Le Nubi, trasformano la sostanza,
insistendo particolarmente sull'acqua
che le riflette senza contenerle.
Sono le sorprendenti emanazioni
di uno Sciamano soprannaturale molto creativo.


Irene Navarra, Tempesta sul mare, AI Olio su tela, 10 Agosto 2023.




E in un tramonto di tempesta
mi faccio nube viola
e domo il mare
giocando tra le onde.
L'oro del Sole che traluce
può portarmi 
a modulare la mia furia
dentro la gloria di un momento
prima del suo tuffarsi negli abissi
dove non c'è più scontro,
se non un sordo sciabordio lontano
di duttile materia sulla costa scabra.
E là me ne sto quieta
a togliermi il salso dalle dita,
a districarmi dalle alghe,
per ritornare al cielo
come scheggia di brillante astrale.
Solo fra un po'.
Quando Lui, il Sole, tornerà
e io mi scioglierò,
resa vapore dai raggi del mattino,
o mi mescolerò all'acqua stellante della pioggia.
Di trasparenza incoronata.

martedì 8 agosto 2023

Poesia / Tanka 78: Verde ( Un Mito di trasformazione).

 

Irene Navarra, Verde, AI Pastelli su superficie ruvida, 8 Agosto 2023


E scaturivo
stillando linfa verde
dal bosco fitto -
Cosparsa chiome e pelle
di smeraldo limpido.

lunedì 31 luglio 2023

Poesia / Frammento 64: Il Pan degli Angeli.

 

Irene Navarra, Il Pan degli Angeli, AI, 31 Luglio 2023



Nella Natura più spontanea, la mia vita.
Scorrono immagini sullo schermo
delle palpebre socchiuse: minacce
mi si affoltano nel cuore
e chiudono la mente.

Non sono carne per i vostri denti aguzzi.
Io sono come il Pan degli Angeli
e gravito invisibile tra i rami
degli alberi più antichi.
Respiro piano, sempre più piano
finché il fiato si fa sospiro lento
e scopro la sostanza prima
sospesa in ogni cellula.

Adoro le tempeste che squassano le chiome
e il sole che acceca ogni orizzonte.
Poi nel Tramonto recupero la nicchia
adatta per dormire e risvegliarmi
satura di voci ~ Suadenti voci
che si fanno trepide carezze.
Fonde dentro l'Anima.

lunedì 24 luglio 2023

Prosa / Racconto breve: Urania, la ladra di cielo.

 


Irene Navarra, La ladra di cielo, AI matite colorate su carta ruvida, 24 Luglio 2023.


    Scherzi lungo la strada che da casa ti porta a San Mauro, e giù lungo l'impervia discesa fino all'Isonzo.
    Fingi di strappare con le dita un po' di cielo. 
E ti picchietti la faccia, avvertendo un immediato pizzicore. Poi ti pennelli con i polpastrelli come se ti truccassi, per fissare i colori attinti in alto. Incontaminati perché sopra il mondo.
    Questa la sensazione.
    Ora che ti sei toccata con dita di cielo, non sei più la stessa.
    Stai mutando.
    Di sicuro tu non sei più la tu di prima.
    Cammini senza poggiare i piedi a terra, ondivaga come una foglia portata dal vento. Voli danzando verso il fiume verde-turchese di linfa sulle cui rive sei cresciuta selvaggiamente unica.
    È lo specchio della tua anima.
    In lui ti ritrovi sempre.
    Arrivi al fiume, scivoli tra ciottoli tondi e muscosi, distendendoti poi sulla grossa ghiaia - quasi morbida, come dici sempre - che lo contiene, ti affacci dalla sponda e ti rifletti nella corrente limpida.
    Non serve che ti guardi.
    Se ti guardi, temi di perdere l'anima.
    Non vuoi che se ne vada, disciolta in rivoli e spume trasparenti.
    I tuoi contorni intimi li conosci bene.
    Così vedi l'immagine di te a occhi chiusi, in tremolio lieve di fluidi cangianti, mentre la natura attorno esulta, sfolgorando complice.
    Come a sorridere della tua purissima ingenuità.

    È l'acqua che ti viene incontro.
    Ti accarezza piano salendo dal suo letto.
    Tu la raccogli con le mani e la porti alle labbra.
    Le palpebre sono serrate, la bocca dischiusa.
    Il bacio è dolce.
    L'assapori con intenso piacere, poi la lasci filtrare tra le dita e, finalmente, guardi il cielo.
    Come in un rito sacro. 
    Lassù, negli angoli estremi della tua visione, ci sono segni.
    Cancellature.
    Graffi.
    Smagliature del tessuto astrale.
    Lo sai: sei stata tu.
    Ma dove sono andati a finire i pezzi di cielo mancanti?
    D'istinto porti le mani alle guance, al naso, esiti sospesa, scorri tutto il viso, e capisci.
    Là, dove ti sfiori, la pelle è fresca come se fosse azzurra dell'ora azzurra prima della notte.
    Sei riuscita a strappare con le dita un po' di volta celeste, dunque, mentre giocavi a grattarne la stupenda tinta con le unghie. Perle traslucide che raccolgono sfumature.
    Ecco. Ti sei fatta di cielo.
    Con il cuore reso nuvola leggera ti volgi alla strada del ritorno.
    Tu, ladra di cielo.


domenica 16 luglio 2023

Poesia / Tanka 71: La Donna-Serpente.

 

Pelle di squame
gemmee, flessuoso il corpo -
Io sono serpe
che striscia nel tuo cuore
e ti irretisce arcana.


Irene Navarra, L'incantatrice, AI e Grafica, 16 Luglio 2023.



Affascinata dal dipinto di Henry Rousseau "L'incantatrice di serpenti",
rovescio la situazione e scrivo di una donna che irretisce i cuori e i sensi umani con le sue malie.
Nell'immagine ho rappresentato una creatura mutante la cui pelle sta svariando in squame.
Preziose come il diamante.
Gli occhi sono oscuri e volutamente nascosti.
Protetti dalle palpebre, si apriranno quando individuerà l'incauta preda.
Lo sfondo è il suo ambiente naturale: una selva intricata con felci.
Là si riconosce, là respira.
Guai all'umano che le si avvicina. 

Caratteri estetici dell'opera: asimmetria (come nel dipinto di Rousseau), tratti precisi, illusionismo onirico.



Prosa / Racconto breve: Di verde mi in-vesto.

 
Vi accompagno nel mio mondo di trasformazioni.
Buon viaggio.

Irene Navarra, Di verde mi in-vesto, AI e Grafica, 15  Luglio 2023.
    


    Mi guardo le mani.
    Sono strane.
    Sembrano sfarinarsi in polverina luminosa
    Ne ho minimamente paura.
    Cerco di nasconderle, mettendole conserte.
    Mi sta succedendo qualcosa.
    Qualcosa di bello.
    Sento un fluido potente che mi scorre nelle vene.
    E mi amplifica i sensi.
    Sorprendo suoni mai sentiti: fruscii come sospiri di velluto, schiocchi come frustate, vibrazioni che iniziano lontano in boschi vergini, e diventano parole, e vengono sin qui, in questo luogo sacro dove varcherò ogni soglia umana per farmi sostanza sinuosa.
    Ogni forma in me cambia a poco a poco.
    La pelle, adesso, si copre di un pigmento argenteo.
    Salvia selvatica e menta piperita assieme.
    Foglia di vite e fiore di sambuco legati in simbiosi unica.
    Interazioni straordinarie creano creature singolari, rimescolandole in modelli di nuova generazione.
    Così i miei contorni mutano tra chiaroscuri di sottobosco boreale.

    Non so se sono quercia o muschio o felce.
    Non so se sarò spora che naviga nell'aria e poi si quieta nella culla della terra.
    Oppure seme che precipita dal frutto o dal baccello secco, e si propaga.
    Comprendo piano piano una natura in dialogo attraverso correnti sotterranee consolidate in reti di gamme verdi e perlacee consistenze.
    Le vene vegetali proteggono.
    E se le lasci fare, trasmigrano in noi, aprendoci la mente.
    La metamorfosi induce adattamento emozionale.
    Allora il me di recente acquisizione riscopre i ritmi universali.
    Mentre il presente si fa di "sovrumani silenzi e profondissima quiete", mentre il vento mi stormisce in carezze mute.
    Sono libera.
    Immensamente libera.
    E danzo.
    Al suono di una musica sottile che non è mia. 
    È del Tutto. 

Nel giorno della Metamorfosi, addì 16 Luglio 2023.
Irene Navarra


domenica 9 luglio 2023

Poesia / Tanka 70: Il potere dell'Ortica (Meditando in Verde e Vetro).

 
La protezione
dell'ortica è un fatto -
Quando la tieni in mano
senti lo scudo espandersi
e avvolgerti deciso.
#Tanka 70

IQ48


L'immagine è generata con l'AI - SD Immagine generata con sollecitazioni precise su SD. Licenza: CreativeML Open RAIL-M. Il prompt molto preciso e dettagliato mi ha gratificata con dei prodotti davvero interessanti che ho provveduto a migliorare, sfumare, illuminare (e altro) con la Grafica.
Irene Navarra, Il potere dell'Ortica, AI e Grafica, 8 Luglio 2023.


    

    Vestita di tunica d'Ortica e con in mano un ramo d'Ortica, a occhi chiusi nella morbida luce del mattino, medito.
    Il suo colore mi protegge.
    Le foglie stornano tocchi infidi.
    Tutto di lei mi ama.
    Sottometto l'arroganza, se supero il dolore sulle dita.
    Uccido l'invidia, se flagello l'idea maligna con i suoi fusti arditi.
    L'Ortica mi difende.
    Crea uno scudo inattaccabile attorno a me.
    A ogni sfioramento minimo pugnali vegetali uncinano chi mi vuole male.
    L'Ortica è compagna e amica.
    È una sciamana vegetale.
    Io mi assimilo a lei e assumo, a poco a poco, i suoi poteri arcani.

    Inspiro Verde pungente, lo sento bruciare nella gola e giù, fondo nel cuore.
    Come alessifarmaco mi assiste.
    Espiro grumi di diabolici anatemi.
    Inspiro il Vetro taumaturgico dei suoi villi. 
    Espiro spine velenose.
    L'autocoscienza si fa limpida.
    Dentro le palpebre scorrono vicende.
    Le purifico con l'Ortica passata a velo sulla storia.
    Le mie difese sono foglie e fiori.
    Sono nel mito che rinsalda le radici.
    Sono l'Ortica.



mercoledì 5 luglio 2023

Poesia / Pensieri parassiti 16: E nel sorriso (Fango).


Stiamo arrivando ai capitoli finali di questa avventura iniziata dai Pensieri parassiti
degli anni giovani e dal Fango della vita.
Molteplici esperienze mi hanno riportata al sorriso.
Un sorriso blu tenerissimo.
Inafferrabile.
Che nessuno mi potrà mai rubare.


Irene  Navarra, Il sorriso blu tenerissimo, AI e Grafica, 5 Luglio 2023.


Colore.
Sì. Colore.
E non azzurro mare.
Blu della Sera ancora chiara,
quando le tracce fangose della vita
svaniscono in leviganti trasparenze.
Tenerissimo blu che si matura
fino a filtrare nel buio della Notte
pronta a tenermi stretta
con artigli da rapace
ma non può
perché ho già  deciso.
Mi salverò legando i miei capelli
ai raggi della Luna.
Ascenderò le scale astrali
ridendo a cascatelle.
Io, dai capelli argento fino,
smussata dal velo della Sera,
con le farfalle sulla pelle
e lucciole indiscrete nella mente,
Io, volerò di stella in stella,
come al primo amore.

 

martedì 13 giugno 2023

sabato 10 giugno 2023

Poesia / Haiku: Incontro.

 

Là, nell'incontro
del Mare con la Terra,
s'arena l'occhio.

 

Irene Navarra, Incontro, AI e Grafica, 10 Giugno 2023.

Scivola il Sole
dietro la soglia ambigua
dell'orizzonte.


Mare, Terra, Sole.
Tre elementi s'ncontrano e compenetrano.
In due haiku non classici il senso del momento vissuto in condivisione panica al Tutto.


sabato 3 giugno 2023

Poesia / Cronaca: Danzare in un campo.


Irene Navarra, Il mio Paradiso, AI e Grafica, 3 Giugno 2023.


Hai mai danzato in un campo?
Mi chiese una voce che sgorgava limpida
come non ne avevo mai sentita una.
Veniva da una nuvola, dall'aria 
dalle cime dei cipressi.
Tutto indicava movimento.
Così provai.
E fu felice il corpo
piegato come canna
dal midollo elastico.
Ed esultai nell'anima
che si allargò
a toccare i bordi della vita
di ogni elemento naturale.
Divenni vela tesa di una spora
staccandomi dal Tiglio,
dai suoi suoni secchi
armonizzati a profusione
sopra di me, mimante a onde
un nastro violetto di lavanda.
Pioveva resina in cristalli
dal Pino italico spavaldo.
Me ne farò degli orecchini,
pensavo in ballo sulle punte
di scarpe conteste di radici
e Salvia e Menta al vento
di una carola infinita.
I sassi aguzzi stondavano spuntoni
per non ferire la mia foga.
Scomposti capolini di Papaveri
si fecero tatuaggi delle mie caviglie
allungando racemi fino al collo.
Così divenni geografia in immagini
di metamorfosi preziosa.
Dai Fiordalisi allora il canto:
un coro di dramma pastorale
che fu triste lamento
quando lasciai la scena
e uscii dal campo
chiudendo dentro il cuore
la mistica visione.
Del Paradiso che ritrovo là:
nel campo d'alberi sapienti
appena dietro casa.
Dove danzo.
 

Irene Navarra, Fiordalisi, Papaveri e Pino Italico, AI e Grafica,


sabato 20 maggio 2023

Poesia / Tanka 44: La mia meditazione è un fatto cellulare (Secondo racconto).

 

Irene Navarra, Nel farmi niente, AI e Grafica, 20 Maggio2023.

Talvolta voglio
essere puro niente:
una corona
di pistilli per l'ape
che viene dal giardino.
#Tanka 44

IQ48

Fondamentale il concetto del niente nella meditazione. La riduzione progressiva di qualsiasi aspetto della personalità dona una serena apertura alla contemplazione profonda e, di conseguenza, alla coscienza del proprio posto nell'universo.
Da qui, da tale prodigiosa agnizione, scaturisce il mutarsi in positivo: migliore salute nella tranquilla accettazione dell'essere ciò che siamo, ovvero: armonici intrecci di legami naturali, concatenazioni spontanee e in sé perfette.
Corone di pistilli o spine di rose, soffi di parole oppure sorrisi muti, lacrime... Emozioni. Questo siamo.
A occhi chiusi, quindi, seduti comodamente nel nostro angolo preferito, mani aperte l'una dentro l'altra, proviamo a sentirci niente. Per paradosso più la nostra sostanza si mortificherà, più brilleremo.


domenica 7 maggio 2023

Poesia / Entrare in Mare: Meditazione in Azzurro-Verde-Oro.


Questa è una Storia alla maniera dei
Petits Poèmes en Prose di Charles Baudelaire.


Irene Navarra, Cherso / Spiaggia dei ricci, AIG, 7 Maggio, 2023.


Cherso, Spiaggia dei ricci.
Una mattina di inizio Primavera.

Entrare in Mare in una mattina di inizio Primavera, con un Sole timido che allunga a malapena i raggi e la natura attorno in trepida attesa, pronta a riversare le sue gemme generose.
Un'esperienza ineguagliabile. Di immensa profondità spirituale.

L'acqua è naturalmente ancora fredda e toglie il fiato mentre m'immergo, prima con cautela allontanandomi piano dalla riva, e poi di colpo, per costringere il corpo a sentire una sferzata magnifica.
Una spinta alla vita primordiale degli elementi.
Naturale spinta che annulla ogni facoltà di pensiero oltre all'urlo delle cellule sollecitate bruscamente.
E poi avviene il prodigio: naufragando in linfe traslucide, disancoro i piedi dalle aguzze pietre del fondo: mi stacco dal mondo e sono Nulla.
Sì, il corpo si perde nel Nulla, tra acqua e Sole che splende, mentre io divento una delle sue fiammelle danzanti su ogni singola, piccola onda il vento agiti.
Io, figlia del Sole e del Mare.

Così, disciolta nel liquido elemento, così, dono luminoso del Sole alle onde: posso meditare.
In me Azzurro-Verde-Oro.
Inspiro salso Azzurro, umido Verde, etereo Oro.
Espiro residui tossici.
Inspiro 
libertà, salute, divina condivisione.
Espiro gelido tedio.
La rigenerazione s'insinua pura fin dentro le ossa.
Inspiro / Espiro più e più volte.
Finché rinasco e Tutto splende di toni nuovi, dipinti dai miei occhi nuovi.

Canto, e la mia è la voce suadente del Mare, il soffio indomito del Vento.

sabato 6 maggio 2023

Poesia / Cronaca: La casa al fondo della strada.


Avventure nella magnifica isola di Cherso, in Croazia. Risalendo il Monte Calvo.
(IQ48), La casa al fondo della strada, AIG, 6 Maggio 2023.


La casa al fondo della strada
ha un colletto di cespugli dalle curve dolci
e sta sotto una pianta molto strana
con fronde ricche e un po' boriose.
Lontano svetta il Monte Calvo
meta di ogni viaggio che inizi dopo la discesa
e poi risalga tra spinose piante di fichi d'India.
Il viaggio è come andare a Itaca.
Risuona di preghiere, canti, imprecazioni
per le bacche dure nella pelle -
Ma quando sei lassù,
sulla cima di lavanda del Monte Calvo,
tutto ritrova un senso
nel mare che gli bacia i piedi,
profumandosi di menta, timo, origano selvaggio.
E voleresti per provare il luccicore della sua marina.
Sua perché fu la culla
da cui nacquero le falde aspre di quell'altura
che io sapevo
prima ancora di vederla.

IQ48

Poesia / Cronaca: Lungo il pendio delle azalee.


Talvolta  la metamorfosi è salvifica.
Complice la natura, puoi diventare altro.
E capire che Tutto va e Tutto torna.


P_Irene Navarra, Lungo il pendio delle azalee, AIArt e GraPhicArt, 6 maggio 2023.



Lungo il pendio delle azalee
mi muovo lenta.
Come un insetto dalle elitre blu-viola
in cerca di un tesoro.
So solamente l'anima dei fiori
e l'odore acre delle zolle.
Non brilla luce nello spazio di queste sensazioni,
ma il cielo io lo tengo in cuore
con il suo fondo azzurro e quelle nuvole leggere.

Qua rotolavo con Pablo ed Emma Golden.
Niente scompiglio tra gli arbusti, ora.
E le corolle a stella
accennano un sorriso vegetale di petali
che vibrano al mio passo.

C'è troppa pace.

C'è troppa pace sul pendio delle azalee.
Per il momento cancello ogni colore dal mio corpo duro.
Il cielo capirà
e assentirà
con la ballata delle nubi che vanno
e si adattano, cambiando, ai flussi della Bora.

 IQ48